Sono passati parecchi anni da quando Edward Mani di Forbice fu creato. Senza mani perché il suo creatore morì prima di innestargliele.
Edward è un uomo artificiale, ma i suoi sentimenti sono sempre stati veri, ora come allora.
Oggi vive da solo, nella stessa casa dove venne costruito, lieto di essere stato dimenticato. Sono passati parecchi anni da quando visse il suo momento di felicità con l'amata Kim, che ormai è morta. La nipote Megan, detta Meg, è l'unica che credeva alle storie della nonna, l'unica a credere, anche se ovviamente non c'era, che Edward non fosse un assassino. Una posizione che la mette in contrasto con la madre, figlia di Kim.
Edward nel frattempo ha ritrovato un progetto del suo creatore: un altro automa che sembra incompleto. Desideroso di compagnia, decide di completarlo. Ma Eli, come Edward decide di battezzare il nuovo compagno, si rivela una minaccia.
Ed e Meg si conosceranno e insieme affronteranno sia Eli che la rabbia incontrollata degli abitanti terrorizzati della città.
Pubblicato da Nicola Pesce Editore Edward Mani di Forbice – Qualche anno è la raccolta delle miniserie seguito a fumetti del film del 1990 diretto da Tim Burton, accreditato come autore anche nel fumetto.
In realtà il suo apporto è solo come nume tutelare, ideatore del personaggio la cui storia stavolta è narrata da Kate Leth (Patsy Walker, A.K.A. Hellcat!) con disegni di Drew Rausch (Haunted Mansion).
Il tratto di Rausch è adatto all'horror caricaturale, e le tavole che funzionano meglio sono quelle in ambientazioni cupe e gotiche, come la casa di Edward, i sotterranei e le strade di notte. Del tutto sullo sfondo il sobborgo colorato a toni pastello del film originale.
Una scelta grafica che quindi si discosta da quella cinematografica, che viveva di contrasti assenti non presenti in questo fumetto.
Probabilmente a essere sparito è anche il mondo colorato immaginato da Burton per quel film, sostituito da un'epoca di grigiore.
Più proprio di questa versione è quindi lo storytelling basato sulle posture delle figura e le espressioni dei volti, veramente efficaci.
Le espressioni caricaturali ed esagerate non tradiscono la drammaticità e la intensa commozione di alcuni passaggi, per cui il risultato finale risulta equilibrato.
Una storia godibile e divertente, a tratti commovente e appassionante, per ritrovare la versione burtoniana di Pinocchio che tenta di diventare il Dr. Frankenstein, ritrovando invece la sua umanità grazie all'aiuto della sua nuova amica.
Una lettura consigliata.
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