Finalmente ce l'avevo fatta! Mia zia, che fa la produttrice cinematografica, stressata dalle mie continue richieste aveva finalmente capitolato. Era riuscita a contattare il suo amico David Heyman, il produttore dei tre film di Harry Potter, e mi aveva fissato una visita sul set.

Appena arrivati sul set a Leavesden ci accompagnano in una piccola stanza, mentre aspettiamo mi siedo vicino ad una scrivania, il mio sguardo viene catturato da un libro poggiato lì sopra, lo prendo e lo apro. Con mia grande sorpresa vedo che contiene alcuni bozzetti e i disegni definitivi delle scene del film. Quando vedo la didascalia “Dissennatori” non so resistere e do un’occhiata a come li hanno realizzati. Vorrei rivelarvi come appaiono e cosa “c’è sotto il mantello”, ma, credetemi, vi farei un dispetto.

Veniamo raggiunti da un’assistente, Michelle, che ci accompagna in un hangar, giro l’angolo e mi ritrovo a Diagon Alley d’inverno: stalattiti di giaccio pendono dai frontoni delle case e il terreno è coperto di neve; Michelle ci spiega che una parte di Diagon Alley è stata trasformata in Hogsmeade. “Ti andrebbe di visitare Mielandia?”, mi chiede. Non me lo faccio ripetere due volte ed entro nel negozio. Ci sono dolci e caramelle dappertutto, pile di cioccorane sono allineate sul bancone, e Gelatine Tutti i Gusti + 1 riempiono dozzine di barattoli. Al centro del locale ci sono due immense scatole trasparenti pieni di liquirizie e caramelle.

Ci accompagnano in un’altra stanza gigantesca, si tratta del set dove Harry, Ron e Hermione hanno girato le scene con le scale che si muovono e sulle cui pareti sono allineati i ritratti dei maghi, Michelle indica un ritratto, quello della Signora Grassa, con il volto inondato di lacrime e a brandelli. Mi fa notare che probabilmente hanno appena finito di girare la scena in cui Sirius lacera il ritratto.

La nostra prossima tappa è l’ufficio di Silente, in parte trasformato nell’aula di Astronomia, la classe in cui Lupin insegna a Harry a evocare il suo Patronus; poi la Stamberga Strillante che si muove e geme grazie a un meccanismo idraulico.

Dopo uno sguardo alla vecchia aula di Allock, trasformata in quella di Divinazione, proprio come me la sono sempre immaginata, ci rechiamo nella stanza comune dei Grifondoro chiaramente utilizzando il buco dietro il ritratto. Mi siedo nella confortevole poltrona davanti al camino e da lì salgo la scala chiocciola fino al dormitorio dove decido di fare un’altra piccola sosta sdraiandomi sul letto di Harry.

Ci accompagnano in un altro set, la Sala Grande, che chiamano “set bollente”: tutto dov’essere al suo posto non appena si riprende a girare. Le porte d’ingresso si aprirono al mio passaggio... sono proprio a Hogwarts. Magico!

A un certo punto sento squillare un campanello: stanno girando la scena con la giratempo nell’infermeria. Comincia Daniel Radcliffe e Emma Watson che parlano vicino al letto di Harry e poi Michel Gambon che entra per parlare con loro. Fuori schermo c’è Rupert Grint, in un altro letto.

Michelle mi fa visitare il laboratorio degli effetti e delle creature speciali. Tocco una pietrificata Mrs Purr. Chiedo come facciano a far sembrare Robbie Coltrane grande come dovrebbe essere Hagrid. Il segreto, mi dicono, è che per alcune inquadrature speciali utilizzano un enorme giocatore di rugby che arriva e si veste e si comporta proprio come Coltrane. (Deve esserci sotto qualcosa di più, Hagrid nel film è veramente molto più alto di un uomo normale...). Continuo a girellare e vedo Fanny la Fenice; Michelle ci mostra i costumi di scena della zia Marge e Sirius sdraiato su un tavolo. Non Gary Oldman, naturalmente, ma l’irsuto cane nero in cui si trasforma.

Usciti da lì mi aspetta un’altra sorpresa: girato l’angolo vedo il Nottetempo. Corro verso il grosso autobus viola a tre piani ed entro; vedo i letti circondati dalle cortine e salgo al secondo piano, fantastico!

La nostra visita ormai è finita. Chi lo sa?... forse riuscirò a raccontarvi anche quello che succederà per Il Calice di Fuoco, mi piacerebbe proprio.

Miles Taylor