Nel mese di agosto le mosse del CEO Disney, Bob Iger, si sono fatte esplicite. Si è parlato di un servizio di streaming marchiato a fuoco dall’azienda, una piattaforma che permettesse a Disney Channel di esprimersi appieno con nuove proprietà intellettuali televisive e cinematografiche. Alcuni si sarebbero aspettati la nascita di un canale di distribuzione per i cosiddetti “film per la televisione”, ma gli azionisti si erano già mangiati la foglia e le quotazioni in borsa di Netflix ne hanno subito le conseguenze.

Disney, infatti, sta recidendo i contratti con la potenza internettiana e, parallelamente, ha acquistato la quota maggioritaria (75%) di BAMTech, un’azienda di streaming fondata dalla Majour League Baseball (la principale lega di baseball in America). Il conglomerato mediatico ha quindi confermato i progetti di un servizio di streaming multi-sportivo brandizzato ESPN a cui, nel 2019, seguirà quello disneyano. Il pronostico sulle tempistiche è stato recentemente menzionato anche da Iger, il quale si è ben visto dal parlare delle previsioni sui costi di abbonamento ma ha ufficialmente svelato il destino di tutti i marchi che rientrano per estensione nell’ombrello Disney.

Se era già chiaro che Netflix avrebbe dovuto dire addio ai film d’animazione e ai live-action Disney, il destino era più confuso per tutte le produzioni Marvel e per Star Wars. Ebbene, Variety riporta che Iger avrebbe sfatato ogni dubbio durante un annuncio ai finanziatori, formalizzando il trasferimento di supereroi e spade laser al servizio di distribuzione in via di sviluppo.

Bob Iger avrebbe inoltre dichiarato che i piani di Disney prevederebbero la produzione di quattro o cinque film all’anno, con altrettante serie televisive e film per la televisione. Quando la notizia si è diffusa le quotazioni dell’azienda sono calate del 4% mentre quelle di Netflix sono pressoché rimaste invariate. Si tratta di un pessimo augurio per Disney, considerando l’inevitabile e sanguinosa battaglia che servirà a contendersi l’utenza degli streamers.