Dopo gli ottimi risultati della prima edizione, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani e Lucca Comics & Games hanno lanciato la seconda edizione del calendario Lords for the Ring.
Il tema questa volta è stato incentrato su Il Silmarillion, in occasione del quarantesimo anniversario della pubblicazione del libro (21 Settembre 1977). I 7 Lords (Paolo Barbieri, Ivan Cavini, Alberto Dal Lago, Edvige Faini, Angelo Montanini, Dany Orizio e Lucio Parrillo) sono stati chiamati a interpretare le leggende e le storie che stanno alla base della Terra di Mezzo, dalla creazione del mondo a quella dei popoli, a tutto ciò che succede nelle prime ere del mondo, fino ad arrivare alla Guerra dell’Anello narrata ne Il Signore degli Anelli.
Il 5 Novembre, a Lucca, si è tenuto un incontro educational speciale, presieduto da Roberto Arduini, rappresentante dell'Associazione Italiana Studi Tolkeniani, e da Angelo Montanini, direttore artistico del progetto Lords for the Ring.
La seconda edizione del calendario Lords for the Ring dedicata a Il Silmarillion è stata una sfida che abbiamo accettato con la consapevolezza della maggior difficoltà che il progetto avrebbe presentato rispetto al precedente anno. I film di Peter Jackson basati sulle due opere più conosciute di Tolkien avevano avuto un enorme successo e moltissime persone, anche non appassionate, conoscevano benissimo l’argomento trattato. Anzi, il film aveva plasmato l'immaginario collettivo, tanto che è difficile immaginare un Aragorn senza pensare a Viggo Mortensen. Di contro con Il Silmarillion nulla poteva essere dato per scontato e tutto andava spiegato in modo chiaro, per evitare che i fruitori non fossero solo i super-esperti della materia. Con questo spirito abbiamo progettato e sviluppato l’opera in questione e durante questo seminario vorremmo raccontarvi i come, i perché e anche un po' i dietro le quinte
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Arduini ha spiegato dal punto di vista anche filologico i contenuti del Silmarillion, la base mitologica e leggendaria della Terra di Mezzo. In realtà il Silmarillion è una selezione di racconti, realizzata dal figlio Christopher Tolkien, alcuni dei quali sono stati pubblicati successivamente, e a cui il calendario fa riferimento con le sue 14 tavole (12 per i mesi, la copertina e l'inserto centrale).
Il Silmarillion è diviso in cinque grandi sezioni, cominciando con la cosmogonia, la creazione del mondo di Arda, la discesa delle potenze superiori che si incarnano nel mondo, la sua successiva corruzione. Dunque la sfida di rappresentare queste divinità, i Valar, andando oltre la concezione tradizionale che li vedeva come dei greco-romani o potenze elementali, e di mostrare lo scontro tra il bene e il male, lasciando comunque a ogni autore la libertà di esprimere se stesso nei limiti del mondo di Tolkien. Il calendario vuole quindi attualizzare queste figure e queste tematiche, dando una valenza nuova e contemporanea al Silmarillion.
Arduini e Montanini hanno iniziato a commentare, anche dal punto di vista filologico, la prima tavola, la copertina realizzata da Paolo Barbieri: Arda Corrotta, perché mentre i Valar creano il mondo Melkor lo sta già corrompendo. L'artista ha rappresentato Arda come un globo con luce e ombra, come yin e yang, e come la struttura circolare dell'anello.
La tavole del mese di Gennaio, realizzata da Dany Orizio, rappresenta la nascita degli elfi sulle rive del lago Cuivienen, dove questa stirpe aprì gli occhi e per prima cosa vide le stelle. Nel calendario a ogni tavola corrispondono gli sketch, i bozzetti che hanno portato all'illustrazione finale, e il passo corrispondente del Silmarillion.
La tavola del mese di Marzo, opera dello stesso Montanini, mostra l'ottenebramento di Valinor, a opera di Ungoliant, il gigantesco mostro ragno che sta mangiando gli alberi della luce e si nutre della loro energia. In questa cupa tavola, l'artista ha voluto concentrarsi sugli effetti di luce, sugli alberi che si spengono, sulla figura enorme d e sul timore di Melkor, il male, che si trova davanti un male ancor più grande di lui, timore che lo rende "quasi umano".
Sempre di Montanini, la tavola de La follia di Nienor, che narra il dramma quasi shakespeariano della sventurata Nienor, prima vittima di un incantesimo che le toglie la memoria e poi, alla morte del drago a opera dell'eroe (e di lei marito) Turin Turambar, consapevole d'improvviso di essere la sorella dell'eroe stesso, dal quale aspetta un figlio. Consapevolezza che la spinge a gettarsi in un fiume in preda alla disperazione.
C'è una bella illustrazione di John Howe che ritrae il momento successivo
, racconta Montanini, cioè l'eroe che, scampato al sangue velenoso del drago, scopre anch'egli la verità e si getta sulla propria spada
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A Maggio abbiamo la tavola d'Estasi di Sauron, di Paolo Barbieri. Sauron non è solo l'Occhio che ci immaginiamo dal film. Tolkien lo descrive come una figura che affascina e corrompe, in grado di mutare forma. L'artista lo ha colto nell'attimo della sua metamorfosi in pipistrello, quasi un vampiro.
Edvige Faini ha realizzato la tavola di Luglio, La caduta di Gondolin, che mostra l'ultimo atto della terribile battaglia che vide la città di Gondolin cadere sotto le orde di Morgoth: il re Ecthelion, ormai ferito a un braccio, si scagliò contro Gothmog, signore dei balrog e precipitò con lui nelle acque della fontana, descritta da Tolkine come un abisso. La Faini ha rappresentato con potenti colori contrastanti questa caduta nell'abisso, con l'elfo morto che ha perso il suo elmo e il balrog morente la cui fiamma si sta spegnendo, scena che rappresenta metaforicamente anche la caduta della città di Gondolin.
Infine, l'ultima tavola commentata, il Settembre de Il re Ar-Pharazon abbatte l'albero bianco. L'illustrazione narra il preludio della rivolta del re di Numenor contro Valinor, rivolta che terminò con l'inondazione e l'inabissamento di Numenor. Secondo la leggenda, Isildur, contrario al re e amico degli elfi, rubò un frutto dell'albero prima sul suo abbattimento e lo portò poi nella Terra di Mezzo alla fondazione di Gondor.
Queste solo alcune delle tavole che compongono il calendario e che ci aprono un nuovo spiraglio sul mondo fantastico di Tolkien.
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