La guerra è “la più bestiale idiozia”, sottolinea con forza Silvana De Mari. È un’idiozia da sempre come lo è odiare il diverso, chi per un qualsiasi motivo non ci somiglia, è diverso da noi. L’unico modo perché la società possa sopravvivere si trova nell’accettazione delle differenze personali e nel rispetto reciproco. Che non significa accettazione incondizionata di tutto, perché ci sono limiti che non possono essere superati se vogliamo definirci essere umani e non orchi.
“Gli orchi sono coloro che uccidono intenzionalmente i bambini, e dopo averli uccisi festeggiano” è ciò che la scrittrice casertana continua a ripetere, nelle interviste ma anche nei suoi romanzi. Non è la razza a rendere qualcuno un orco, ma le scelte che compie. Arduink per razza è un orco, ma il suo porsi intenzionalmente dalla parte degli esseri umani lo rende un uomo, nello spirito se non nel fisico. E sensibilità umane dimostrano altri orchi presenti nell’ultimo romanzo della De Mari, Arduin il Rinnegato. Non tutti, solo alcuni individui isolati, perché non è facile rifiutare di adeguarsi alla cultura in cui si vive, anche se quella cultura è una corruzione di una cultura antica e più nobile. Questo perché il vero nemico non l'altro da sé, ma determinate idee alle quali le persone possono essere indotte a credere in maniera acritica. E quando la cultura perde la strada e diventa cultura di morte gli orchi – coloro il cui spirito è orco, indipendentemente dalla razza di appartenenza – vanno combattuti.
Al centro della storia c’è la figura di Arduin con le sue origini e il suo lento trasformarsi da orco ottuso e feroce a dio della guerra illuminato, pronto a salvare gli uomini e il loro regno per amore di Giada, principessa del Regno degli Uomini. Pronto a rispettarne la diversità e l'unicità senza mai rinunciare alla sua intima natura di orco.
Una posizione che lo trasforma in rinnegato agli occhi della sua stessa razza, ma per una giustizia e un fine che travalicano l'idea della razza come la cecità dell'odio.
Tanto per la sua collocazione temporale diversi secoli prima di L’Ultimo Elfo quanto per i suoi contenuti la De Mari ha definito il nuovo romanzo un pre-prequel della storia più vecchia, cui si lega attraverso la profezia che recita che «in uno dei futuri possibili, un orco salva gli uomini. E una volta successo questo, allora diventa possibile il seguito della storia». Da Arduin, infatti, si dipana l'albero genealogico di Rankstrail e di Rosalba, indimenticati protagonisti della saga.
In questo riflesso della nostra realtà, cruento eppure umanissimo, l'autrice delinea 'la spirale' che lega i quattro popoli del suo universo fantastico, in un mondo che cade nell'oscurità e che da esso risorge ciclicamente. Con Arduin il rinnegato la spirale narrativa iniziata con L'ultimo Elfo trova il suo compimento epico e romantico il cui messaggio si trova nella necessità di unire i nostri destini, a prescindere dalle razze, per un futuro di pace e di civiltà.
Fino al 16 novembre, giorno di pubblicazione del romanzo, sarà possibile preordinarlo sul sito dell’editore usufruendo di tre vantaggi: dedica autografa personalizzata dell'autrice, prezzo scontato e spedizione gratuita: http://ares.mi.it/it/prodotti/narrativa/arduin-il-rinnegato
La sinossi
«Quando l’ultimo drago e l’ultimo elfo spezzeranno il cerchio, il passato e il futuro si incontreranno, il sole di una nuova estate splenderà nel cielo…»
Questo libro è l’attesissimo prequel della saga fantastica che ha avuto, finora, come punte di diamante i due romanzi L’ultimo orco e L’ultimo elfo. Una storia appassionante di battaglie e di amori che coinvolgono orchi, uomini, elfi e nani in un turbine di colpi di scena che terranno il lettore incollato al libro fino all’ultima pagina.
L’autrice
Silvana De Mari è un medico. La sua prima specializzazione è stata Chirurgia Generale. Ha lavorato in Italia e, come volontaria, in Etiopia. Successivamente si è dedicata alla psicoterapia.
Ha scoperto Il Signore degli Anelli quando si è laureata e lo portava con sé durante le guardie in ospedale per darsi forza. È stato allora che si è resa conto della finzione del poema epico e quindi del fantasy: dare coraggio. Così ha deciso, vent'anni dopo, di far parte di questo mondo.
Per Salani ha pubblicato L’ultima stella a destra della luna (2000), La bestia e la bella (2003), L’ultimo Elfo (2004). Quest'ultimo le ha avvalso il Premio Andersen e il Premio Bancarellino e ha inaugurato la serie, tradotta in 21 lingue, che è proseguita con L'Ultimo Orco (2005) e Gli Ultimi incantesimi (2008).
Per Fanucci, sono usciti invece Io mi chiamo Yorsh (2011), L'Ultima Profezia del Mondo degli Uomini (2010, pubblicato anche in audiolibro con la cantante Mietta come voce narrante) e L'ultima Profezia del Mondo degli Uomini. L'epilogo, sempre appartenenti al suo mondo narrativo più famoso, e poi Il gatto dagli occhi d'oro (2009, ripubblicato nel 2015 da Giunti) e Il cavaliere, la strega, la morte e il diavolo (2009). Per Effatà ha pubblicato Giuseppe, figlio di Giacobbe (2014), mentre per Giunti ha inaugurato nel 2015 la serie di Hania, che al momento si compone dei volumi Il Regno delle Tigri Bianche, Il Cavaliere di Luce e La strega muta.
Per quanto riguarda la saggistica ha pubblicato Il drago come realtà (Salani, 2007) e La realtà dell'orco (2012, Lindau). Silvana De Mari è l’autore italiano più venduto nel mondo dopo Camilleri.
Il sito dell'autrice: silvanademari.it/
Silvana De Mari, Arduin il Rinnegato
Ares – Narratori – Pag. 480 – 19,00 €
ISBN 9788881557394
4 commenti
Aggiungi un commentoConsiderato che come medico è soggetta a indagine disciplinare e come conferenziera è indagata dalla Procura di Torino per diffamazione e istigazione all'odio, sarebbe il caso di aggiungere che l'autrice si dichiara omofoba, rivendica l'omofobia come "diritto umano", invita ad usare asce per difendere la fede cristiana.
Tiene conferenze con personaggi che sostengono l'esistenza di fantomatici complotti gender, che l'omosessualità sia una patologia e altri strambe teorie da ultradestra. Conviene che un genitore sia al corrente di tutto ciò prima di esporre i figli ai testi di un autore di tale risma.
Come direttore della rivista, per quanto mi riguarda la notizia della pubblicazione di un libro esulta da qualsiasi altra considerazione, di cui FM non si occupa in quanto magazine che parla delle opere delle persone e non delle loro opinioni come cittadini.
A livello personale non condivido nulla del pensiero della De Mari.
Premesso che essere soggetto a indagine non significa essere colpevoli di qualcosa, altrimenti non sarebbe necessario un processo per accertarlo, il tuo commento denota in maniera plateale i tuoi preconcetti, visto che se ti fossi preso la briga di leggere un qualsiasi romanzo della De Mari sapresti che con l'omofobia non c'entrano nulla e, in particolare, la saga dell'Ultimo Elfo, di cui questo romanzo è un prequel, parla di tutti i Grandi temi di cui parla il fantasy: l'Amore, la Morte, il Coraggio, la Speranza, il Bene, il Male etc etc. Quindi, i figli possono benissimo essere "esposti ad autori di tale risma", non turbarti il sonno per questo.
O forse la più autorevole testata italiana sul fantastico dovrebbe ignorare, a tuo avviso, un'autrice di punta nostrana solo perché quel che fa nella sua vita privata non è politically correct? Il giornalismo, quello vero, non funziona così, mi spiace. Le epurazioni ideologiche sono per i giornali di partito. O di parrocchia, qualunque sia la parrocchia. E il giornalista che agisce così è solo uno scribacchino.
non entro in merito della scrittrice che non ho mai letto ma leggere certi commenti da un utente con zero mi sembra che qualcuno abbia lanciato la pietra e nascosto la mano
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