Qual è la differenza sostanziale tra la mente umana e un'intelligenza artificiale? Qual è il confine tra ciò che è permesso e cosa è contro ogni etica nell'era della tecnologia? Questi temi sono affrontati nel nuovo fantathriller proposto da La Corte Editore, Chimera, di Eleonora Rossetti.
La storia vede protagonista Jonathan Sniper e inizia in medias res con le indagini che il giornalista sta portando avanti riguardo una serie di inspiegabili suicidi. Uomini che non avevano niente in comune d'improvviso sono impazziti e si sono uccisi biascicando frasi apparentemente senza senso. Sniper, sempre alla ricerca di un buono scoop, decide di indagare autonomamente, senza l'aiuto della polizia, cosa che gli suscita le antipatie dell'agente Sullivan, incaricato del caso. Ma Sniper fa il passo più lungo della gamba e sia lui che il suo amico, l'hacker Bug, si trovano coinvolti in qualcosa di strano e inquietante. Dopo una sparatoria e l'incontro con un misterioso individuo che sembra sapere sempre cosa fare, perfetto come un robot, Sniper si ritrova in mezzo alla strada con una pistola in tasca e i vestiti sporchi di sangue non suo. Non sa come sia arrivato lì: l'ultima cosa che ricorda è che stava aiutando lo sconosciuto a sfuggire a dei malviventi. L'uomo gli ha inoculato qualcosa, e poi… il buio!
Adesso è lui a ritrovarsi braccato, dalla polizia che lo accusa dell'omicidio e da misteriosi individui che sembrano essere dappertutto in città. Vogliono a tutti i costi riprendersi qualcosa che è nella mente do Jonathan, ma che può anche prendere possesso del suo corpo: un prototipo di intelligenza artificiale che rivendica con prepotenza la sua esistenza e la sua individualità, ed è disposto a tutto pur di non essere più spento.
Tra inseguimenti, inganni e alleati insperati, Jonathan capirà di essere solo il tassello di un piano ben più vasto e volto a ottenere il controllo sulla mente degli abitanti della sua città. Insieme all'intelligenza artificiale con cui condivide la mente, dovrà lottare per sopravvivere e guadagnarsi una nuova vita, o per lo meno concederla a qualcuno che ne ha bisogno.
Chimera è un fantathriller avvincente, ambientato in quella che potrebbe essere una città americana di domani. La trama è ben congegnata dall'inizio alla fine e tiene il lettore con il fiato sospeso tra un capitolo e l'altro, piena di colpi di scena, a volte un po' scontati ma sempre inseriti in modo attento e piacevole nel testo. Oltre al protagonista, lo spregiudicato giornalista Jonathan Sniper, chiamato anche il "condor" per il suo avventarsi sulle notizie, anche le più scabrose, ci sono molti altri personaggi interessanti: Irene Brovca, figlia dello scienziato che lavora sulle intelligenze artificiali, il tenente Sullivan, l'hacker Bug. Sono tutti personaggi ben caratterizzati e coerenti, che hanno il loro spazio nella storia e di cui il lettore può apprezzare il punto di vista e l'evoluzione. Per esempio Sullivan, da acerrimo nemico di Sniper, si troverà a lottare per salvargli la pellaccia.
Jonathan stesso è un personaggio molto complesso. Nel corso della vicenda si scopre sempre di più riguardo al suo carattere e alle vicende del suo passato, in particolare un episodio che ha segnato la sua vita e che risulterà determinante per le scelte che deve compiere. Molto interessante il suo rapporto con NIMA, l'intelligenza artificiale che è stata impiantata nel suo cervello. Si analizzano le differenze e le similitudini tra uomo e macchina, un tema già noto ma ancora meritevole di approfondimento. La Rossetti crea un mondo e una situazione con cui potremmo arrivare a confrontarci a breve: la tecnologia nata come strumento medico potrebbe diventare invece un modo con cui individui privi di scrupoli, o semplicemente folli, cercano di controllare la società. Un nuovo totalitarismo, quindi, ma un totalitarismo perfetto in cui le persone non sarebbero neppure consapevoli di eseguire le azioni che un'intelligenza artificiale impiantata esegue per loro.
La scrittura è molto fluida, semplice e rapida, un po' come quella dei thriller di James Rollins. La narrazione in terza persona è sfruttata al massimo per dare alla trama varie sfaccettature e per creare suspense, soprattutto nello scontro finale. Non mancano alcuni cliché, ma sono ciò che il lettore si aspetta, e forse vuole, in un romanzo di questo genere e all'interno della storia non risultano artificiosi né banali.
Dunque Chimera si è dimostrato un ottimo fantathriller in stile anglosassone, che affronta il tema delle intelligenze artificiali in un'era in cui la tecnologia sta assumendo un ruolo sempre più importante nella nostra vita, con i suoi benefici e i suoi rischi. La Rossetti lo fa in modo forse non del tutto originale, ma la correttezza stilistica e il taglio scorrevole del romanzo lo rendono comunque una lettura molto piacevole.
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