Labyrinth è la novelization, scritta da A.C.H. Smith, dell'omonimo film fantasy di culto del 1987 diretto da Jim Henson.
La storia è quella della giovane Sarah che, per un incauto desiderio mal espresso, si ritrova nel regno dei Goblin a reclamare il suo fratellino rapito.
La ragazza affronterà l'esteso labirinto che circonda la città dei goblin, superando prove di astuzia, incontrando strani e bizzarri personaggi, alcuni ostili, altri amichevoli. Ma la prova più ardua che Sarah dovrà affrontare è crescere, superare pregiudizi e convizioni, fino ad acquisire la consapevolezza necessaria per affrontare la vita adulta, superando le astute trappole emotive di Jareth, il re dei Goblin.
In questa chiave Labyrinth è un'allegoria classica del passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Alcune letture della storia del film arrivano in tal senso a inquadrarla come realistica.
Il romanzo non ha dalla sua la potenza delle immagini del mondo concepito dal regista e dall'illustratore Brian Froud (Fate), ma è scritto con perizia, seguendo in maniera pedissequa la sceneggiatura di Terry Jones.
Di per se è il romanzo, come tante novelization, sarebbe una piacevole e scorrevole lettura che nulla aggiunge e nulla toglie all'esperienza del film. Il valore aggiunto di questa edizione sono le appendici: i primi disegni di Brian Froud sulle base delle idee di Henson, rimasti finora inediti; le scansioni delle pagine del quaderno in cui Henson cominciò a scrivere le idee per il film, introdotte da un articolo di Karen Falk, direttrice degli archivi della The Jim Henson Company. La trovo un'esperienza emozionante, al di là della effettiva leggibilità di pagine di schizzi, mezze parole buttate dentro in forma grezza. In coda alle scansioni trovate la traduzione in italiano di tutto il materiale.
Per l'appassionato è sicuramente interessante confrontare quante di quelle idee siano rimaste nel prodotto finito e in che forma. Per esempio scoprire i nomi iniziali di Sarah e Jareth. Henson inoltre non era propriamente uno scrittore, ma pensava visivamente, pertanto le sue note sono anche appunti su come rendere tangibili le sue idee.
Sulla base di questo confronto tra idea e realizzazione ha senso la scelta per questa nuova edizione di usare i nomi originali per alcuni personaggi: Gogol e Bubo li ritroverete come Hoggle e Ludo. Le scelte di doppiaggio dell'epoca sono state infatti accantonate dai traduttori Mariagiovanna Anzil, Andrea Baricordi e Antonia Pezzato per aderire con fedeltà al lavoro originale di Henson.
Doppio piacere di lettura quindi per questo volume. A quello di godersi una piacevole storia si aggiunge lo scoprire dettagli sulla sua genesi.
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