Come si scrive un capolavoro della letteratura? Questa la domanda a cui Dickens – L'uomo che inventò il Natale sembra voler rispondere. Diretto da Bharat Nalluri e distribuito in Italia da Notorious Pictures, il film racconta le vicissitudini umane e letterarie di Charles Dickens durante l'ideazione e la stesura di Canto di Natale, a partire da un periodo di blocco dello scrittore fino al ritorno dell'ispirazione in circostanze non sospette.
Dan Stevens riesce a dar vita a un Charles Dickens di cui si percepisce la tensione costante tra uomo e scrittore, alle prese con incombenze terrene – un figlio in arrivo, il rapporto conflittuale con il padre, i debiti a cui far fronte – e la necessità quasi spasmodica di dar vita ai personaggi delle sue storie, che diventano presenza reali nella sua vita, al punto da essere interpretati da attori in carne e ossa che solo lo spettatore e Dickens riescono a vedere. L'aspetto forse più interessante del film è proprio questo, soprattutto per chi si occupa di scrittura e lettura: la possibilità di osservare da vicino, quasi da un buco della serratura, il processo creativo di una storia, dagli interminabili momenti davanti al foglio bianco, alla ricerca di un editore, al dialogo con un illustratore o uno stampatore. Dalla ribellione dei personaggi, che cercano imperterriti di fare quel che vogliono, all'attesa delle prime recensioni della critica e del riscontro del pubblico.
Non mancano momenti che smorzano i toni – che altrimenti risulterebbero troppo elevati – della pellicola, che chiude con un tocco natalizio che raramente guasta a dicembre. Buona visione.
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