Abbiamo incontrato Amani per la prima volta in una sperduta e quallida cittadina del Miraji, Dustwalk. L'abbiamo seguita nella sua fuga e nei suoi viaggi con l'affascinante Jin e poi con i ribelli di Ahmed, mentre abbracciava gli ideali di una rivoluzione volta a cambiare il deserto, e infine nei meandri pieni di sotterfugi e tradimenti dell'harem del palazzo del Sultano. Adesso però non c'è più spazio per inganni, perché i Djinni leggono direttamente nel cuore delle persone, e Amani dovrà compiere le scelte più dure della sua vita tra ciò che vorrebbe e ciò che invece deve essere fatto.
Il capitolo conclusivo della saga di Rebel, firmato da Alwyn Hamilton e pubblicato in Italia da Giunti Editore, mantiene alta la tensione fino alla fine e rappresenta la degna conclusione di un viaggio in un mondo fantastico, originale e affascinante.
La trilogia di Rebel si è aperta con Rebel – Il deserto in fiamme (titolo originale: Rebel of the Sands), che ci ha introdotto nel mondo creato dalla penna della Hamilton: un mondo che richiama l'antica mitologia araba, popolato da djinni, cavalli di vento, gul, skinwalker e una serie di mostri che paiono usciti da un bestiario orientale, ma anche da uomini e donne vessati dalla tirannia del sultano quanto dalle angherie degli invasori stranieri. L'ambientazione contiene anche molti elementi dal sapore western, con la protagonista abile pistolera, e tocchi di steampunk, in quanto la tecnologia è ferma alle armi da fuoco e ai treni. E poi c'è la magia. Una magia che non si impara a scuola, come fa Harry Potter, ma che scorre nel sangue della gente del deserto, toccata dai poteri immortali dei Djinni. Una magia in grado di controllare il fuoco e la sabbia, il corpo e la mente, di far mutare aspetto e di generare incredibili illusioni.
Nelle foreste lussureggianti e nei campi dell’Ovest gli immortali traggono la loro magia dalle profondità del terreno. Nelle terre gelate del Nord la ottengono dai ghiacci. E qui, invece, brucia nella sabbia. Ogni posto dà vita alle sue creature. I pesci vengono dal mare, i Roc dai cieli di montagna, e le ragazze col sole sulla pelle e una mira perfetta dal deserto che non perdona nessuna debolezza.
L'ambientazione è dunque molto convincente come world building, non lascia niente al caso e crea un mondo dotato di una coerenza intrinseca oltre che di un'atmosfera suggestiva. Gli usi e i costumi, sia come il modo di pensare degli abitanti del deserto, sono introdotti nella trama con naturalezza, senza appesantirla, anzi, fanno parte della trama stessa. Tutti elementi che stimolano la curiosità del lettore e fanno prendere vita ai luoghi e ai personaggi del romanzo.
Atmosfere affascinanti, personaggi sfaccettati e una trama ben costruita priva dei soliti cliché: questi sono i punti di forza di questa serie. Un'avventura che si legge tutta d'un fiato, ricca di miti e leggende, che dopo la parola fine lascia una pacata nostalgia e l'impressione di aver fatto parte di una grande storia.
Dato che il romanzo è scritto in prima persona, la giovane Amani è la sua protagonista indiscussa. Nata e cresciuta nella sperduta cittadina di Dustwalk, Amani ha sempre desiderato fuggire al suo destino. La sua voce a volte è sarcastica e provocatoria, a volte sensibile e gentile, ma sempre forte e convincente, cattura il lettore facendolo innamorare di questa ragazza dalla volontà di ferro che nel corso della storia ha una bellissima evoluzione. Dalla ragazza egoista di Dustwalk
, come lei stessa si definisce spesso, è sbocciata una ribelle in grado di affrontare ogni situazione difficile e di lasciarsi alle spalle le insicurezze del suo passato. Adesso che il principe Ahmed è prigioniero del Sultano, infatti, è lei che si trova a guidare i ribelli, prendendosi tutte le sue responsabilità. Non che questo sia facile, anzi, nel corso della storia avrà mille dubbi e si troverà davanti scelte che le spezzano il cuore, ma sono proprio queste scelte che la definiscono.
La storia si arrichische di molti altri personaggi: l'amico d'infanzia Tamid, la giovane Shazad, generale del Principe Ribelle, Ahmed e sua sorella Delila, l'albi Sam con il suo dono di attraversa la pietra… e infine Jin, il Principe Straniero di cui Amani si è innamorata fin dal loro primo incontro. La storia d'amore però ha il suo giusto posto nella trama, senza diventare mai opprimente. Quel tocco di tenerezza che colora il mondo di Amani, rendendolo più umano e più vero.
Anche gli antagonisti hanno una loro complessità. Non sono solo malvagi e anche il Sultano, feroce dittatore del Miraji, è un personaggio pieno di contraddizioni e che, Amani stessa deve ammetterlo, in certi casi compie il bene del suo paese. La ribellione, di contro, non è mai descritta come qualcosa di perfetto, è comunque una guerra e lascia dietro di sé una scia di sangue.
Se Il deserto in fiamme è stato un meraviglioso esordio e Il Tradimento ha arricchito la trama, rendendola ancora più sfaccettata e ricca di colpi di scena, con La nuova alba la Hamilton ci conduce ai confini del deserto e in luoghi leggendari, come l'Eremot in cui è stata imprigionata la Devastatrice di Mondi, dove realtà e mito sfumano l'una nell'altro, fino a tornare a Izman nel cuore del Miraji per concludere questo viaggio affascinante… o per iniziare una nuova leggenda.
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