Si dice che mentre il mare si ritirava dalle coste, subito dopo la furia dello tsunami, i pescatori indiani di Mahabalipuram abbiano potuto assistere per pochi minuti a uno strano fenomeno: sul fondale giacevano le antiche rovine di una leggendaria città dove c'erano templi ed edifici. Poi, le acque avrebbero di nuovo nascosto quel mondo dimenticato e misterioso.

La tragedia del maremoto, che ha colpito per la minima parte Mahabalipuram, ha inoltre rimosso sabbia da una particolare spiaggia, che presenta ora delle pietre dalla forma femminile e di animali (leoni, elefanti, pavoni). I giornali locali parlarono addirittura di una sorta di Atlantide ritrovata.

"Mio nonno - ha dichiarato un pescatore di quelle parti - era solito raccontare che qui una volta c'era un porto e un tempio, e improvvisamente abbiamo scoperto che è vero... e abbiamo potuto vederlo".

Capitale di un antico regno, Mahabalipuram presentava un tempo numerosi templi e secondo la leggenda erano così belli che gli dei, infuriati, li distrussero (memoria di un altro maremoto?). Solo una costruzione scampò all'ira divina, il Tempio della Costa, oggi tesoro nazionale.

I pescatori avrebbero visto sul fondale della città almeno venti templi, una dichiarazione che non ha lasciato poi così stupiti gli archeologi e i sommozzatori, da tempo a conoscenza delle rovine sommerse.

Secondo gli studiosi le rovine apparterebbero al periodo della dinastia dei re Pallava, settimo e ottavo secolo dopo Cristo.