Il conte Federico III Borromeo, manzonianamente meglio noto come cardinal Federigo, fu uno tra i tanti collezionisti di cose belle che segnarono la storia lunga di secoli della famiglia Borromeo, che divenne poi Borromeo Arese con il conte Carlo IV. Il conte Carlo fu personaggio importante proprio per le “fortune librarie” di casa, come Muratori e Maggi docent et dicunt. Sei secoli di nobili esponenti, a partire da quel giovine Vitaliano I che venendo da Padova nella metropoli lombarda a fine Trecento ben fondò le fortune della casata, hanno saputo raccogliere di tutto: quadri, statue, argenti, mobili, arazzi, avori, vetri... e libri, carte, manoscritti: tanti, tanti libri, belle e venerande carte, importanti e preziosi manoscritti.

Gli inventari conservatisi negli archivi di casa Borromeo dell’Isola Bella datano tra il secolo XV e il XIX; essi gettano luce sulla composizione della biblioteca borromea, e delle piccole biblioteche private di vari esponenti (laici o religiosi) della casata; inventari che possono solo far rimpiangere le tante perdite subite, specie per quanto è andato smarrito o sottratto durante guerre e rivoluzioni. Ma non tutto è andato perso. Dopo i grossi danni subiti durante i bombardamenti di Milano del 1943, l’intero patrimonio librario della famiglia è radunato all’Isola Bella. Alla biblioteca isolana fa da pendant d’eccezione la raccolta (vera wunderkammer) che il finissimo cultore di cose d’arte conte Giberto VI Borromeo Arese (1815-1885) costituì con acquisti condotti in ogni parte d’Europa: Firenze, Ferrara, Londra, Parigi... in continuo contatto con i migliori mercanti antiquari e i collezionisti del suo tempo.

Da tali raccolte, fino al 22 maggio, vengono esposti nelle sale della Rocca Borromea d’Angera libri, nuptalia, testi di storia locale, manoscritti, disegni, miniature: un piccolo campionario di mirabilia borromaica che sicuramente stupiranno il visitatore. L’esposizione è voluta dalla famiglia Borromeo Arese e predisposta dal conservatore dell’Archivio Borromeo Isola Bella. La mostra comprende tra l’altro anche testi rari di storia e cultura locale tra i laghi Cusio e Verbano, tra cui il settecentesco volume di Lazzaro Agostino Cotta sul Sacro Monte d’Orta e il volumetto in nozze Borromeo dedicato da Vincenzo De Vit ad Elisabetta Borromeo.

L’esposizione viene patrocinata da quattro importanti istituzioni culturali (elencate in rigoroso ordine alfabetico): Associazione Storico Archeologica “Bertolone” di Angera, Magazzeno Storico Verbanese, Società dei Verbanisti, Società Storica Varesina, attive sul territorio verbanese e varesino.

Ulteriori info: Rocca d'Angera, via della Rocca - 21021 Angera (Va)

tel. 0331.931300.