Claudio Verona è un manager arrogante e narcisista, che si appresta a vivere un’importante giornata di lavoro portando a casa l’ennesimo affare milionario. In ritardo a causa del traffico che paralizza Roma, pare che il fato avverso ce l’abbia con lui e si ritrova bloccato in ascensore. A peggiorare la situazione ci si mette anche una squadra di operai incapaci di riparare il guasto, e mentre il tempo passa inesorabile, nessuno sembra in grado di volerlo o poterlo aiutare. Quando però iniziano le telefonate terrorizzate della moglie perché qualcosa di spaventoso sta accadendo in città e nel piano si sentono rumori sempre più strani, Claudio decide di forzare le porte…
The End? L'inferno fuori è un horror italiano, forse il solo genere che il Belpaese prova ancora a produrre nel tentativo di rivivere i fasti di un tempo. Alla regia l’esordiente Daniele Misischia ma il film è prodotto dai Manetti Bros, con un budget risicatissimo e con praticamente un unico attore, Alessandro Roja noto per la serie TV Romanzo criminale. L’idea di The End? L'inferno fuori è carina anche se non originalissima, ossia ambientare quasi tutto il film in un unico luogo, e consente di mantenere bassissimi i costi come è sacrosanto per prodotti di questo tipo (vedi la Blumhouse). Peccato che a ottime intenzioni come spesso accade nel cinema di genere nostrano, non corrispondano fatti concreti. La sceneggiatura è piatta, evidentemente scritta a tavolino senza neppure l’idea di un colpo di scena, lasciando che la storia vada avanti esattamente come ci si aspetta. Stessa cosa dicasi per la regia che si limita a qualche movimento di macchina ma che non riesce a dare ritmo né stile, e a poco servono i citazionistici zoom veloci in avanti.
The End? L'inferno fuori, pare vivere la sindrome del film di genere italiano che vorremmo a tutti i costi premiare per dare speranza alla nostra industria impantanata nella commedia e nel dramma d’autore, ma che è troppo sotto la media di qualsiasi produzione straniera. Lasciando stare i titoli più interessanti del periodo come Hereditary – Le radici del male, persino Obbligo o verità, meno intrigante come idea di partenza, è molto più azzeccato come prodotto di intrattenimento. È vero che si tratta comunque di budget diversi, ma non ci si può rifugiare sempre dietro questa scusa.
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