Il povero Conte Dracula è stressato e ha bisogno di una vacanza. Centinaia di anni di gestione del suo hotel in Transylvania, le continue e incalzanti battaglie con il rivale di sempre Abraham Van Helsing e le esuberanze del nipotino si fanno sentire.
Quale migliore occasione di una crociera solo per "mostri" con destinazione il triangolo delle Bermude, con la quale imbarcarsi tutti insieme, nonno Vlad, licantropi, famiglia Frankenstein e tutti i mostri dell'allegra compagnia già visti nei precedenti film?
Scopo di Dracula è rilassarsi in compagnia dei familiari, ma le cose non andranno come sperato. Intanto perché la comandante della nave Erika, fa riscoprire al Conte quei sentimenti che pensava di non poter più provare dopo la morte della moglie. E poi perché un mostro deve sempre guardarsi le spalle, anche in vacanza, da quegli umani che vorrebbero porre fine alla sua esistenza senza domandarsi se, dietro l'apparenza mostruosa, si celi un animo nobile.
La miscela di Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa di Genndy Tartakovsky è abbastanza semplice: un po' di Love Boat, un po' di parodia alla Il cervello di Frankenstein (Bud Abbott Lou Costello Meet Frankenstein), una ricerca alla Indiana Jones, il tutto condito con qualche gag scatologica che fa diventare il film Vacanze alle Bermude.
La storia è semplice, scritta senza assoluta pretesa di sorpresa e imprevedibilità, confezionata per fare passare un'ora e mezza spegnendo o quasi il cervello.
Deve piacere l'umorismo greve però, perché il pubblico è abituato a sceneggiature stratificate, leggibili a più livelli come quelle dei prodotti Pixar, rischierà di annoiarsi di fronte a un film che non ha alcuno di quei propositi.
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