Il 4 Novembre, in occasione di Lucca Comics & Games 2018 presso la sala Ingellis, abbiamo incontrato gli autori di PandemicThe Fall of Rome, lo statunitense Matt Leacock e l'italiano Paolo Mori. Ha moderato l'incontro Alessio Lana, del Corriere della Sera, membro della giuria del Miglior Gioco da Tavolo.

Matt Leacock è autore di giochi da tavolo noto principalmente per giochi cooperativi come Pandemic, Forbidden Desert e Forbidden Island. I suoi giochi hanno ottenuto molti riconoscimenti tra cui 4 nomination allo Spiel des Jahres e un premio speciale nel 2018. Matt Leacock è in Italia grazie alla collaborazione con Asmodée Italia in occasione del Pandemic Survival 2018, il torneo mondiale di Pandemic la cui finale mondiale è stata disputata proprio in questi giorni a Lucca Comics & Games.

Paolo Mori è autore di molti giochi tra cui Olympicards (999 Games / Giochi Uniti), Libertalia (Asterion / Asmodee).

Leacock ha dichiarato il suo entusiasmo di essere a Lucca e che il gioco The Fall of Rome, undicesimo titolo della serie di Pandemic, è nato apposta perché la finale del campionato di Pandemic ha avuto luogo in Italia. Infatti Leacock usa creare spin-off di Pandemic ambientati nella nazione in cui avvengono le finali (la versione Hiberia, per esempio, è nata appunto quando la finale si è disputata in Spagna).

I creatori hanno spiegato le particolarità di questo Pandemic rispetto agli altri titoli della serie. In primo luogo, invece delle malattie, i giocatori dovranno debellare i barbari che invadono l'impero romano, combattendo e creando alleanze per respingere le orde di invasori che vengono dai bordi della tavola di gioco. Inoltre nella battaglia è stato inserito il tiro di dado, a differenza del gioco classico.

Altra novità rispetto agli altri titoli, la modalità solitario, modalità sempre più apprezzata dai giocatori. Era un peccato non offrire una versione nativa solitaria, ha affermato Mori. In tal modo un giocatore gestisce da solo tre personaggi contemporaneamente con un unico mazzo di carte che vale per tutti i personaggi. Può scambiare tra la propria mano e il display di carte scoperte (nella città giusta, ovviamente), come l'imperatore coordina le sue truppe.

Leacock e Mori hanno spiegato come è avvenuta la loro collaborazione a distanza. Dato che l'email non basta, i due creatori si sono sentiti via video, progettando insieme il design e i prototipi, per poi provare il gioco separatamente e riunirsi di nuovo per scambiari opinioni. Hanno usato un design journal, cioè una sorta di diario di design condiviso, per un totale di 119 pagine, in cui appuntavano tutti i suggerimenti e cambiamenti, con circa 37 versioni finali diverse.

La novità principale quindi è stata l'introduzione dei dadi. Poiché il tema di Pandemic Fall of Rome è diverso, l'interesse è passato dall'operazione scientifica al combattimento. Il giocatore tirerà un dado per ogni legione che possiede e, in base al tiro, può vincere o perdere. Piccolo aneddoto: nel dado dei risultati era rimasta una faccia bianca in cui non succedeva nulla, così Mori e Leacock hanno aggiunto il simbolo dell'aquila romana, che attiva il potere del personaggio che il giocatore sta usando (diverso per esempio tra una Vestale o un Tribuno militare).

Ero scettico all'inizio sull'uso dei dadi, ha affermato Leacock, però poi abbiamo lavorato fin da subito sul sistema delle battaglie, quindi il sistema è stato integrato presto nel gioco.

La vittoria quindi non è più automatica e le malattie/barbari hanno assunto una parte attiva nel gioco. Ci possono essere anche rivolte e ci possiamo addirittura alleare con i barbari, altra novità del titolo. I barbari possono essere sconfitti (togliendo i loro quadretti dalla mappa), oppure convertiti in alleati (un po' come succedeva quando si creava una cura per la malattia nel Pandemic classico). Questo dettaglio ha una certa valenza storica, in quando anche l'Antica Roma cercava di reclutare i barbari nelle sue legioni.

Il gioco Pandemic – The fall of Rome sarà pubblicato a breve da Asmodèe Italia.