Con Spider-Man: un nuovo universo, arriva sul grande schermo in versione animata, Miles Morales, ovvero il secondo Spider-Man dell'Universo Ultimate.
Se già il Marvel Universe che conosciamo è alternativo rispetto al nostro, quello Ultimate è alternativo rispetto a quello ordinario. Per la cronaca, l'universo dal quale è nato tutto si chiamava Terra-616, e adesso Terra Prime, mentre quello da cui parte questo film è l'Ultimaverso o Terra-1610.
Miles, afro-americano di origini ispaniche figlio di un poliziotto e di una infermiera, è un ragazzo molto brillante per la sua età che, pur di umile famiglia, frequenta una prestigiosa scuola superiore grazie a una borsa di studio. Una scuola alla quale Miles va malvolentieri, preferendo in realtà la compagnia dello zio Aaron, che non parla con il fratello (il padre di Miles) da anni.
In circostanze tragiche e turbolente, si troverà ad acquisire i poteri dello Spider-Man Ultimate, nonché a doverne diventare l'erede nella lotta allo strapotere del malvagio Wilson Fisk e dei suoi supercriminali complici.
In realtà le cose sono ancora più complicate perché le macchinazioni di Kingpin hanno generato una frattura tra universi paralleli, che adesso si trovano pericolosamente sovrapposti.
Pur brillante, il giovane Morales non ha ancora la piena consapevolezza delle sue potenzialità. Per fortuna la sovrapposizione degli universi ha reso possibile la presenza di diverse versioni alternative di Spider-Man.
Versioni molto diverse tra loro, anche femminili, come Peni Parker e Spider-Gwen, un oscuro Spider-Man Noir, un cartoonesco Spider-Ham, fino a un Peter Parker quarantenne ancora più sfortunato di quanto non fosse quello originale.
Insieme questo improbabile gruppo di eroi, aiutato da una versione molto aggressiva della Zia May cercherà di sanare la frattura tra i multiversi, rimettendo le cose al loro posto e aiutando Miles a incontrare il suo destino.
Non credo di anticiparvi nulla se vi dico che l'impresa riuscirà. Il bello è vedere come in questi film, con quali conseguenze e quali sviluppi lasciati aperti per il prosieguo del franchise.
Non preoccupatevi se pensate di confondervi, l'efficace sceneggiatura di Phil Lord e Christopher Miller assolve a vari compiti con estrema diligenza: scrivere la storia d'origine di Miles Morales; presentare in estrema sintesi le diverse versioni di Spider-Man; includere tutti i riferimenti possibili al mondo di Spider-Man, non solo nella narrazione, ma anche in forma di gustosissimi inside joke (o easter egg come si dice adesso) accontentando sia i fan di vecchissima data sia i true believers millennials che, duole dirlo, i poser che spacciano lunga militanza Marvel mentendo spudoratamente; ricordarci che "da grandi poteri derivano grandi responsabilità" e, last but not least, che Spider-Man può essere chiunque di noi nel suo piccolo. Nessuna incarnazione ragnesca, anche cinematografica, viene negata nel film, perché il respiro si ampia con il concetto di Multiverso ragnesco o di Ragnoverso.
Non mancano gli elementi basici del Marvel-Movie: il cameo di Stan Lee, omaggiato anche nel finale, probabilmente aggiunto dopo la sua recente morte; la scena dopo i titoli di coda, proprio alla fine, a luci accese da parte dei gestori delle sale, che in questo caso è una delle più divertenti mai viste, in puro spirito Lord & Miller.
Alla miscela confezionata con mestiere si aggiunge una tecnica di animazione curata e meticolosa che, con la stessa logica di voler accontentare vecchi e nuovi fan, mescola le moderne colorazioni computer generated ai vecchi retini quadricromatici, fino ai glitch dei videogiochi che restituiscono il senso della sovrapposizione dei multiversi.
Scopo dichiarato della produzione è realizzare un film del quale ogni fotogramma fosse fruibile anche come una tavola o una vignetta di un fumetto o come illustrazione.
L'intento è riuscitissimo, soprattutto perché oltre a efficaci animazioni delle figure in movimento, sfavillante ed emozionante è la New York del film, vera coprotagonista di tutte le migliori saghe del Ragnoverso.
Il compito è quindi ben svolto. La Sony rilancia con prepotenza il franchise, con un prodotto finalmente all'altezza delle potenzialità del personaggio. Un prodotto che può generare seguiti diretti al cinema o in TV, con nuove storie di Miles o delle altre versioni ragnesche, a seconda di quanto il pubblico li avrà graditi.
Il film che ne risulta è un'avventura per tutta la famiglia, che potrà consentire di passare in modo divertente i pomeriggi e le serate del periodo natalizio e di tutti gli altri festivi.
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