Una ragazza svenuta è legata a un letto dopo essere stata sottoposta a evidenti violenze. Intorno a lei tre uomini, due dei quali sono sacerdoti intenti a praticare qualche strano rito. Improvvisamente gli occhi della giovane si spalancano e le sue ossa sembrano piegarsi per la forza che mette nel volersi liberare dalle catene. La giovane si chiama Hannah Grace e uno degli uomini che la veglia è suo padre che le urla con forza di combattere il demone che si è impossessato di lei. Ma non c’è niente da fare, uno dei preti è scaraventato da una forza oscura, un altro quasi strozzato così che all’uomo non resta che uccidere la figlia. Dopo tre mesi però il cadavere di Hannah Grace, in parte segato e bruciato, arriva all’obitorio nel quale da qualche giorno ha preso servizio durante il turno di notte Megan Reed. Ex poliziotta, la ragazza cerca di combattere la sua dipendenza da farmaci di cui abusa da quando ha perso il proprio partner in una sparatoria. Determinata a riprendere in mano la propria vita Megan non si accorge subito di ciò che di inquietante sta accadendo nell’obitorio.
Quanti sono i film che hanno come protagonista una giovane ragazza esorcizzata? Non se ne contano. Quante possono essere le variazioni su di un tema ormai così abusato? Pochissime e L'esorcismo di Hannah Grace non fa eccezione, tanto da ricordare un po’ troppo Autopsy. Non c’è nulla di nuovo nel corpo nudo e scheletrico di una ragazza posseduta che ogni se ne va in giro a fare qualche morto. Diederik Van Rooijen regista olandese, qui alla sua prima volta a Hollywood, ha evidentemente un budget limitatissimo ma, grazie a una location davvero efficacie, riesce a creare, specie nella prima parte, della buona suspense. Giusta anche la scelta di eliminare l’accompagnamento musicale lasciando l’ansia crescere insieme a quella della protagonista, costretta a percorrere lunghi corridoi bui dove i neon si accendono rumorosamente solo quando qualcuno passa.
Più di così non si poteva fare, specie perché il mostro, una volta ricomposto ha l’aspetto indifeso di una teenager magrolina e lentigginosa, che qualche vena bluastra qua e là non riesce a mascherare. Sulla sceneggiatura Van Rooijen non può fare più di tanto e dopo poco diventa evidente che Megan è inspiegabilmente immune dai poteri sovraumani del demonio, che pare capace di qualunque cosa, tranne che di far fuori la protagonista.
Come in tutti gli horror il possibile sequel, deciso dagli incassi, potrebbe essere dietro l’angolo.
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