Nel 1953 Stan Laurel e Oliver Hardy, noti in tutti il mondo come Stanlio e Ollio, erano ancora molto famosi e amati, nonostante non recitassero più insieme da qualche tempo.
L’occasione per ritrovarsi è una tournee teatrale in Gran Bretagna e Irlanda, alla quale dovrebbe fare seguito un nuovo film, il progetto mai realizzato per una loro versione di Robin Hood.
Le cose non sembrano andare subito per il verso giusto. Nonostante vengano riconosciuti per strada da chiunque, all’inizio i loro spettacoli attirano pochi spettatori. Colpa sia della scarsa promozione che è stata data alla tournee, sia di una scarsa intesa tra i due a livello personale, anche se sul palcoscenico la magia sembra intatta.
Quando Stan e Oliver decideranno di promuovere gli spettacoli, uscendo dal loro guscio per ricevere l’abbraccio della gente, la tournee spiccherà il volo.
Vecchi rancori, acrimonia per cose non dette e mai chiarite, tendono a dividere i due, ma quando Oliver si ammalerà i due vecchi amici si ritroveranno, chiarendo le loro divergenze una volta per tutte.
Stanlio & Ollio è una vera e propria celebrazione del mito dei due comici, tra i pochi dell’era del muto a sopravvivere nell’era del sonoro (in Italia fu memorabile il doppiaggio di Hardy da parte di Alberto Sordi), popolarissimi ancora oggi, a tanti anni di distanza dal loro massimo fulgore.
Steve Coogan e John C. Reilly danno vita a uno Stanlio e Ollio impressionanti per mimesi. Al di là della già difficile prova dinamica, dare vita a mosse, balletti e gag che del linguaggio del corpo erano una celebrazione, quello che colpiscono sono anche le espressioni, le posture statiche, che rendono i personaggi anche con semplici sguardi.
La messa in scena sia della coppia comica che dei due amici fuori dal set poggia tutta sulle spalle dei principali interpreti, ma la ricostruzione d’ambiente e il cast di comprimari non sono da meno, completando la ricostruzione.
I biopic hanno sempre il compito di drammatizzare e di rendere cinematografica la vita reale, che molte volte sarebbe noiosa se messa in scena per com’è, se non anche poco credibile.
Pertanto va detto che è evidente che questo non è un documentario, ma una interpretazione, filtrata con occhi totalmente innamorati e devoti al mito dei personaggi.
Una ricostruzione che emoziona quanti, anche della mia generazione, ha un posto speciale nella sua memoria per Stanlio & Ollio.
È un film, quello messo in scena dal regista Jon S. Baird e lo sceneggiatore Jeff Pope, che fa ridere e piangere allo stesso tempo, perché celebra una grande storia d’amicizia come tutti vorremmo averne nella vita.
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