Teresa Maria Desiderio fa il suo ingresso nel catalogo Fanucci Editore con L’Ondembrah primo volume della saga fantasy La leggenda del libro sacro.
Mamma di tre bambini, Teresa si è appassionata fin da piccola al genere fantastico. Noi di Fantasy Magazine l’abbiamo intervistata per voi.
Ho letto che hai sempre avuto la predilezione per il genere fantastico, quando si è tradotta nella stesura di un romanzo tutto tuo?
Il mio diletto preferito è sempre stato quello di inventare storie sia a fumetti che scritte. Lo facevo sin da piccola e questo vezzo non mi ha mai abbandonato. Qualche anno fa, rassettando un mobile che poi, per esigenze di spazio ho buttato, ho trovato una quarantina di pagine di un mio vecchio progetto. Rileggendolo mi è piaciuto e mi son detta che sarebbe stato bello proseguire quella storia. Così, in una bella giornata di primavera inoltrata, complice anche l’assenza dei miei bimbi che erano tutti a scuola, ho ripreso a scrivere e mi sono resa conto che la stesura del testo era fluida e lineare. Il romanzo sgorgava dalla tastiera del mio PC con estrema semplicità e tutti i vari tasselli prendevano posto nella trama globale che già era ben delineata nella mia testa. Così pian piano, l’ho perfezionato, arricchito di tanti particolari tra cui un dizionario, un calendario con le sue stagioni, le festività e, più importante fra tutte, la fede verso l’entità suprema creatrice di tutto. Perché un mondo senza la benevolenza divina che lo sorregge, lo guida e lo motiva per me non ha senso.
Quali autori del classico fantastico ti hanno ispirata?
Gli autori fantastici che mi hanno ispirata sono sia di stampo fumettistico (manga) che narrativo. Per citarne alcuni, del primo fronte: Akira Toriyama (Dragon Ball), Lejii Matsumoto (Space Pirate Captain Harlock), Hayao Miyazaki (Nausicaä della Valle del vento), Takehiko Inoue (Slam Dunk), Masashi Kishimoto (Naruto), Naoko Tacheuki (Sailor Moon), Rumiko Takahashi (Lamù), Akemi Takada (Creamy Mami) e molti altri. Per quel che riguarda la narrativa, i romanzi a cui sono maggiormente legata sono i classici intramontabili scritti da Lewis Carroll, Carlo Collodi, Bram Stoker, L. Frank Baum, Jules Verne, e più recentemente le saghe famosissime di maestri del fantasy quali J. R. R. Tolkien, C.S. Lewis e J. K. Rowling. A questi aggiungerei anche quello che fra tutti forse ha innescato in me il moto perpetuo dell'immaginazione, il libro che per primo mi è stato regalato e che mi ha incantato fin da subito con le sue sorprendenti storie e le sue bellissime illustrazioni: Le Mille e una Notte. Ricordo che ogni notte mia madre mi raccontava una fiaba tratta da questo meraviglioso libro per farmi addormentare e questo senso di pace lo porto ancora dentro. Spero di riuscire ad infondere con le mie storie analoghe sensazioni ai miei lettori.
Qual è stata la parte più piacevole e quella più difficile nella stesura di questo primo volume?
Sembrerà strano ma la stesura di questo libro per me è stato un piacevole diversivo alla monotonia quotidiana. La parte stressante era ritagliarsi il tempo per farlo, perché tra il lavoro e gli impegni di mamma risultava tutto più difficile. Ma, per fortuna tutto è proceduto lineare e l’ho scritto in soli due anni: uno è servito per la bozza ed uno per la correzione. Il volume doveva essere pubblicato su una piattaforma self, ma poi ho tentato la carta della pubblicazione con una prestigiosa casa editrice e Fanucci è stato il solo editore al quale l’ho proposto. Il fatto che il manoscritto gli sia subito piaciuto mi ha piacevolmente sorpresa e lusingata al tempo stesso. Mi sento davvero fortunata per l’opportunità che mi ha voluto concedere.
Sannoth è un mondo complesso, con proprie leggi e con un linguaggio autoctono. Come è nata l’idea di ambientare il romanzo in un nuovo pianeta?
È stata una necessità dettata dalla trama globale della saga. Sannoth non è un mondo estraneo a quello su cui viviamo noi. Vi è un labile filo che li unisce entrambi e che verrà svelato durante il dipanarsi della storia. Le Eknebrandrah, ovvero le terre proibite di Sannoth, celano un segreto che Goshda scoprirà solo quando riuscirà a parlare con il cuore di Yhonnadah… Ma non voglio andare oltre con gli spoiler.
Quali sono le tematiche principali del romanzo?
Le tematiche principali sono due. Da un lato l’amore familiare e le difficoltà che un genitore incontra quando deve gestire un evento traumatico. Dall’altro lato, invece, la convivenza fra popoli e la diffidenza che ognuno di noi ha verso chi riteniamo “diverso” per aspetto e per tradizioni. Il concetto di diversità ricorrerà spesso in questa saga ed è senz’altro questo il fulcro sul quale ruoterà l’intera trama.
Immagino ti sia affezionata a ognuno dei personaggi che hai creato, ma ce n’è in particolare uno/a a cui ti senti particolarmente legata? Se sì, ci sveleresti il perché?
Il personaggio al quale sono maggiormente legata è Goshda. È lui il vero ed unico protagonista della saga. I suoi pregi e i suoi difetti sono tipici di un ragazzino della sua età. Lui è svogliato, presuntuoso e pigro, ma quando sorge la necessità sa anche essere coraggioso e fare le scelte giuste, scelte a volte difficili ma fatte con il cuore. E chi ascolta il cuore, secondo me, non sbaglia mai.
Goshda e Fadfra sono molto diversi, quale dei due lo trovi a te più affine? Perché?
In me convivono aspetti dell’uno e dell’altra, ma a seconda del periodo, c’è chi prevale. In questo momento l’indolenza di Goshda non potrebbe essermi più lontana, mentre sento più vicina la saccenteria e la puntigliosità di Fadfra.
E’ già in fase di stesura il secondo capitolo? Cosa dobbiamo attenderci dai prossimi volumi?
Il secondo capitolo della saga è già in stesura. Purtroppo però i molteplici impegni che assorbono la mia giornata mi distolgono dalla scrittura. Ripongo fiducia nei mesi estivi quando la frenesia del quotidiano si assopisce e avrò più tempo libero per dedicarmi a questo progetto al quale tengo moltissimo.
Per quel che riguarda il proseguo della storia, purtroppo gli eventi traumatici non si fermeranno per Goshda. Durante la sua permanenza a Yhonnadah scoprirà un’altra verità sconvolgente e saprà il vero motivo per il quale lui, e solo lui, poteva essere il prescelto.
Tre autori del panorama fantastico italiano che leggi con assiduità
Sinceramente, nell’ultimo periodo mi sono avvicinata alla lettura di romanzi di scrittori esordienti anche perché essendolo anch’io ho voluto scoprire le peculiarità che avevano spinto le case editrici a pubblicare i loro lavori. Ho scoperto così molti autori di talento come Alessia Racci Chini, Adrian R. Rednic, Helena Paoli… Ammetto che nell’ultimo periodo ho una predilezione per opere targate Fanucci. In effetti, dare un’opportunità a tanti giovani di talento è una strategia rischiosa che ha dirottato, in modo piacevole, le mie scelte letterarie.
Grazie Teresa per la disponibilità! In bocca al lupo per il romanzo e per il tuo futuro letterario!
Vi ringrazio per il bellissimo augurio.
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