Penny Rust è una piccola truffatrice con qualche chilo di troppo che non ha alcuno scrupolo a raggirare uomini attratti da bellezze da copertina. Decisa ad allargare il proprio giro si trasferisce in Costa Azzurra dove vuole agganciare ricchi miliardari e fare fortuna. Peccato che quella “zona di caccia” sia di Josephine Chesterfield, una elegantissima criminale che per i suoi colpi ai danni di mal capitati ricchi uomini, si fa aiutare dal maggiordomo Albert e dal corrotto capitano della polizia locale Brigitte Desjardins. Da principio Penny è affascinata dalla tecnica di Josephine e cerca di imparare dalla maestra, ma quando capisce che la donna vuole solo sbarazzarsi di lei per eliminare la concorrenza, decide di lanciarle una sfida. Sarà il giovane Thomas Westerberg, nerd milionario, la posta in palio e la prima che riuscirà a soffiargli 500 mila dollari sarà la vincitrice e dovrà lasciare libero il campo.
La moda del remake al femminile ha ormai preso piede da qualche anno a Hollywood. Dai Ghostbuster a Ocean's si riportano sul grande schermo film in passato campioni di incassi, e li si cambia di genere. Operazione non sempre riuscita, anche Attenti a quelle due rientra in questo filone e ha come capostipite Due figli di… con Steve Martin oggi sostituito da Rebel Wilson, e Michael Caine il cui personaggio si è trasformato in Anne Hathaway. La pellicola degli anni ottanta non è stata praticamente toccata nella sua trama e a parte una maggiore grevità del personaggio della Wilson, il rapporto tra i due personaggi, quello aristocratico e quello popolare, è rimasta invariata. Da qui nasce il motore comico del film le cui differenze tra le protagoniste sono ancora maggiormente accentuate rispetto alla pellicola originale.
Rebel Wilson una delle maggiori attrici comiche americane del momento è l’antitesi della magra e algida Anne Hathaway, che rivela anch’essa buone doti comiche. D’altronde le due, insieme a Alex Sharp che interpreta l’oggetto del contendere, fanno tutto il lavoro e poco ci mette il regista Chris Addison che confeziona un prodotto abbastanza scolastico. Rimane il soggetto brillante del ’88, il cui finale con il cambio di genere, perde però un po’ di acume.
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