Sono passati 30 anni da quanto accaduto nel precedente capitolo di Rage. In Rage 2 la terra che ci troviamo a calcare, nei panni del Ranger Walker, è ancora una landa desolata e inospitale. Accenni di civiltà stanno sbocciando intorno alle Arche, ma dovrà passare ancora molto tempo prima che la Zona Devastata possa rifiorire. Per opporsi a tutto questo fa il suo ritorno l’Autorità, storico nemico del capitolo precedente, guidata dal Generale Cross, a capo di mostri ibridi metallorganici .Con la sua nuova armata, il Generale attacca Vineland, la comunità del nostro Ranger Walker, che sarà chiamato a difendere la sua casa e le persone che ama.
Il trailer di lancio di RAGE 2
Il nuovo trailer ufficiale del nuovo titolo sparatutto in prima persona sviluppato da Avalanche Studio.
LeggiSubito dopo aver scelto se impersonare un Walker maschile o femminile (come già accadeva in Prey), veniamo subito gettati nell’azione grazie a uno scontro tutorial che permette di familiarizzare con i comandi e con le meccaniche di Rage 2.
Dopo la distruzione della sua comunità di Vineland, per vendicarsi e sfidare l’Autorità, Ranger Walker dovrà cercare vecchi e nuovi alleati dispersi nella Zona Devastata per avviare il Progetto DAGA, proggetto che dovrebbe condurre il genere umano alla vittoria. Tra le facce note che incontreremo, ci saranno per esempio il dr. Kvasir e Loosum Hagar, ora sindaco di Wellspring.
Per quanto riguarda il gameplay, l’idea degli sviluppatori è evidentemente quella di creare scontri a fuoco rapidi e incalzanti, dove il giocatore si vede spronato a gettarsi contro il nemico a testa bassa, con brutalità, piuttosto che a cercare riparo e una qualche strategia. Ecco, la strategia non è qualcosa che premia in Rage 2, come del resto annuncia il nome stesso.
Ad aggiungere varietà negli scontri, ci sono i poteri nanotritici che consentono a Walker di evitare colpi e lanciare impulsi di energia al nemico. Questi poteri vengono mano a mano sbloccati esplorando la Zona Devastata e trovando le Arche sparse al suo interno. Oltre ai poteri, Walker troverà nuove armi, sempre più potenti, nel corso della storia, ognuna accompagnata da un tutorial di utilizzo, come il fucile d’assalto e il fucile a pompa.
Nelle ore iniziali, quando ancora le doti sovrumane di Walker non sono sviluppate, toccherà ricorrere allo shooting di stampo più tradizionale. Assaltare gli avamposti dei bulli, purificare le tane dei mutanti e infiltrarsi nei siti iper-tecnologici dell'Arca sono attività imprescindibili al fine di raccogliere materiali con cui aumentare i nanotriti del personaggio e sbloccare i potenziamenti più efficaci, da affiancare all'uso delle bocche da fuoco.
Passiamo quindi alla seconda componente del gioco, che è l’esplorazione dell’open world: mentre gli scontri sono frenetici e appassionanti, la parte esplorativa risulta all’inizio lenta e scarna, in quanto si percorrono diversi minuti di strada vuota, in cui non accade nulla fino alla destinazione successiva. Si può guidare il Phoenix, corazzato emunito di mitragliatrice, o gli altri mezzi di trasporto di Walker, ma risulta noioso a lungo andare. Che siano moto, dune buggy o auto corazzate, manca precisione nella guida dei veicoli e il sistema di guida appare un po’ rozzo. Interessanti invece, come attività extra, le corse su circuito, che permettono di utilizzare il mezzo in una pista in una gara senza esclusione di colpi, per vincere ricompense e notorietà.
Anche le location che si trovano Zona Devastata risultano sempre molto simili tra loro, con uno stile alla Mad Max, con le stesse casse, le stesse bottiglie, insomma gli stessi elementi di arredo, sia che ci troviamo nel covo dei banditi che nella fogna dei mutanti. Questa ripetitività grafica finisce per rendere un po’ piatto il mondo in cui si viaggia.
D’altra parte, invece, i personaggi che incontriamo in giro per il mondo sono graficamentemolto curati e si muovono in maniera fluida e realistica. Dal punto di vista della trama, questi personaggi hanno tutti una storia alle spalle e una personalità “fuoridalle righe”, esagerata ed esasperata. I tre capi del Progetto DAGA svolgono per esempio un’importante funzione di gameplay, in quanto portando a termine le loro missioni Walker aumenterà il grado di affinità con loro, e questo consentirà di sbloccare potenziamenti specifici. Ciò incoraggia il giocatore a esplorare il mondo di Rage 2 alla ricerca di tutti gli obiettivi nascosti, così da essere preparato al meglio per lo scontro finale con l’Autorità. I dialoghi inoltre sono tutti ottimamente tradotti in italiano.
Insomma, Rage 2 è un gioco con un grande potenziale, però l’interazione tra open world e sparatutto in prima persona non ha reso quanto poteva dare. Il passaggio esplorativo purtroppo non riesce a mantenere la stessa adrenalina dei combattimenti, e lo stacco si sente molto.
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