Gli animali domestici colpiscono ancora.
Ben tre sottotrame per il seguito del fortunatissimo Pets – Vita da animali prodotto dagli Illumination Studios.
La vista di Max e Duke è stata rivoluzionata dall’arrivo prima dal matrimonio di Katie e poi dalla nascita di un figlio alla coppia.
Se Duke è rimasto tutto sommato tranquillo, è Max che sembra avere subito dei contraccolpi emotivi, diventando iperprotettivo nei confronti del nuovo arrivato.
Quando l’intera famiglia andrà in campagna Max inizierà un percorso di riscoperta di se stesso, seguendo lo scontroso cane campagnolo Galletto nelle sue funzioni di cane da guardia e da pastore. Una sorta di Scappo dalla città – La vita, l’amore e le vacche in versione canina.
Parallelamente, a New York City, la volpina Gidget perde il giocattolo preferito di Max, che il terrier gli aveva affidato prima della partenza. Per recuperarlo dovrà intrufolarsi in un appartamento pieno di gatti non molto socievoli, aiutata dall’amica gatta Chloe.
La terza sottotrama riguarda Nevosetto, che da tenero coniglietto vive come reale la fantasia della sua padroncina che lo traveste da super-eroe. Ma arriverà per lui l’occasione di vivere una grande avventura quando la Shih Tzu Daisy lo chiama per andare al salvataggio di un cucciolo di tigre bianca segregato illegalmente e torturato in un circo.
Alle trame non mancheranno di partecipare gli altri personaggi già noti, come il basset hound Pops, il porcellino Norman, il bassotto Buddy e il pug Mel.
Le tre storie procederanno parallele fino a quando, gradualmente, cominceranno ad avvicinarsi e poi confluire in un finale in cui l’intera banda affronterà il cattivo del film, il proprietario del circo Sergei, la sua banda di lupi e la scimmietta lottatrice.
Pets 2 – Vita da animali riesce a conciliare e bene intrecciare tre storie e idee diverse, che prese singolarmente avrebbero avuto il respiro di un cortometraggio. Ne risulta una storia corale, una simpatica panoramica di quella “vita segreta degli animali domestici” che ha fatto la fortuna del primo capitolo.
Come spesso capita, non è l’originalità a essere la peculiarità del film, ma la capacità di realizzare un film che diverta nel come la storia è raccontata.
La sceneggiatura di Ken Daurio, Brian Lynch e Cinco Paul ha i tempi giusti, le battute giuste al momento giusto, nessun momento di noia.
Ben sviluppato risulta anche il tema del rapporto simbiotico che si crea tra i piccoli umani e gli animali di casa.
Le animazioni e lo stile grafico del team coordinato dai registi Chris Renaud e Yarrow Cheney hanno la giusta personalità, quel qualcosa che le rende distinguibili degli altri studios di animazione.
In quest’epoca di gattini e animaletti vari sui social era molto difficile realizzare un prodotto che non apparisse “furbo”, ma la Illumination ci è riuscita, dando all’intera famiglia una buona ora e mezza di risate ed emozioni semplici, ma ben confezionate.
Un buon motivo per andare al cinema.
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