Carbonio Editore presenta Lo scambio imperfetto dell'autore statunitense K.C. Constantine, pseudonimo di Carl Constantine Kosak.
Si tratta del sesto titolo del ciclo di Rocksburg, nome dell’immaginaria cittadina della Pennsylvania dove Constantine ha ambientato i suoi 17 romanzi – tutti leggibili in modo autonomo – scritti dal 1972 al 2002, nei cui ultimi due il protagonista, l’ispettore di origini italo-serbe Mario Balzic, passa la palla a colleghi più giovani.
La serie può leggersi come una lunga denuncia in progress della crisi economica che, sin dalla Grande Depressione, non ha smesso di interessare le zone a trazione industriale della Rust Belt, il Nord Est degli Stati Uniti che si estende dai monti Appalachi settentrionali ai Grandi Laghi.
Fino al 2011, anno in cui Constantine si è rivelato al pubblico, il suo volto e la vera identità erano sconosciuti.
La presentazione del romanzo dall'editore
Ne Lo scambio imperfetto gli effetti della recessione sono più sottintesi, soppiantati dal tema razziale. Il romanzo è un’avvincente quanto amara discesa nelle viscere di un sottobosco criminale caratterizzato da laceranti frizioni etnico-religiose, dove anche la polizia ne esce tutt’altro che pulita. Constantine non manca di accennare più volte alla situazione drammatica delle carceri statunitensi popolate in gran parte da afromaericani poveri, finiti dietro le sbarre perché tra gli anelli più deboli della piramide sociale (il libro è uscito in Usa nel 1983, quanto sia realmente cambiato lo dicono le notazioni statistiche).
Sullo sfondo: l’inanità degli amministratori cittadini, che in ogni occasione dimostrano di ignorare completamente il funzionamento degli ingranaggi complessi e talvolta amorali degli organi di giustizia; la diffidenza tra i diversi dipartimenti di polizia nonché la rivalità tra le sedi dei distretti; la buffa devozione, mista a timore, verso le figure materne che sembra affratellare tutti i ruvidi personaggi maschili del romanzo – siano poliziotti, ligi e non-ligi, o farabutti poco importa, a Rocksburg c’è sempre una madre a cui telefonare, a cui pensare e da cui tornare e da cui farsi proteggere.
Niente nella scrittura di Constantine è per caso, eppure la sua grandezza sta nel fatto che tutto sembra esserlo.
La definizione di “scrittore di culto” per questo ex marine e giocatore di football – classe 1934 –, divenuto cronista e docente di scrittura, è quanto mai autentica. Constantine è davvero un fuoriclasse riconosciuto della narrativa di dialogo e la brillante scioltezza dei suoi botta e risposta e delle sue battute è sintomatica della particolare connessione emotiva con i suoi personaggi.
Per tutto questo non pochi crime writers americani, emersi tra gli anni ’90 e i primi ’2000, debbono non poco a K.C. Constantine, così che Carbonio ha deciso di investire su tale autore cercando di recuperare i migliori titoli della serie.
Sinossi
In un gennaio quanto mai uggioso del 1979, a Rocksburg, Pennsylvania, l’ispettore Mario Balzic deve vedersela con le assurde richieste del giovane e ingenuo sindaco appena insediato. Di fede repubblicana, il petulante Kenny Strohn ha la pretesa di poter ridurre subito e drasticamente il numero dei crimini, dimostrando di non conoscere affatto né la macchina della giustizia né tanto meno il tessuto cittadino.
La scoperta di un efferato omicidio mette ulteriormente a dura prova l’umore di Balzic: sul marciapiede di South Main Street, davanti alla bottega del barbiere locale, una giovane sconosciuta è stata brutalmente uccisa, colpita in pieno viso dal proiettile di una pistola di grosso calibro. Nel frattempo due lussuosi appartamenti arredati in modo identico sono stati depredati, senza che i proprietari abbiano sporto denuncia.
Ancora una volta è al Bar Muscotti che Balzic, tra un bicchiere ben colmo di vino e qualche boccale di birra, carpirà le informazioni utili per arrivare alla risoluzione dell’indagine. Ed è qui che incontreremo una carrellata di personaggi locali indimenticabili, ritratti con il tocco fine e l’abilità di un maestro riconosciuto.
Tra le pieghe di una cittadina molto meno sonnolenta di quanto vorrebbe apparire, prospera un sottobosco di criminalità descritto fin nelle sue più curiose sfaccettature. Constantine offre un ritratto disincantato e ironico, e a volte spietato, di una società che si regge su taciti accordi tra chi detiene il potere e dove il pregiudizio razziale verso gli afroamericani sembra un male congenito e inestirpabile.
Un’America di fine anni ’70 vista con gli occhi degli immigrati di seconda generazione che in un piccolo centro dell’immensa provincia assistono sgomenti alla chiusura delle fabbriche, all’aumento della disoccupazione e al dilagare dei fast food.
Grazie alle vivide descrizioni e ai dialoghi potentissimi ed esilaranti, prendono vita figure memorabili, dallo spacciatore disperato allo spregiudicato trafficante di cocaina, dall’astuto reverendo consolatore di anime e tenutario di un equivoco e redditizio speakeasy al giudice che la sa lunga, dall’anziana madre ossessiva alla timida stagista, dal poliziotto irreprensibile all’ufficiale corrotto, in un’esplosione incontenibile di umanità varia, saggia e dolente.
Ancora una volta Constantine supera i confini del genere e dà prova di una notevole personalità autoriale coniugando superbamente riflessione e intrattenimento. Il lettore si ritrova a fianco del suo poliziotto burbero ma dal cuore grande, in un susseguirsi di scene assolutamente magistrali.
La pubblicazione da parte di Carbonio del ciclo hardboiled di Rocksburg di K.C. Constantine – iniziata con Il mistero dell’orto di Rocksburg (2018) – si inserisce un un’operazione di recupero di modernariato letterario di pregio, con l’intento di far conoscere ai lettori un autore osannato negli Stati Uniti e finora mai tradotto in Italia.
Citazione
Di solito, non esiste nulla che possa farti incazzare più rapidamente della realtà, amico mio.
Strilli
Un investigatore dal metodo memorabile, che fonde vita e letteratura. A inventarlo è K.C. Constantine, grandissimo maestro di scrittura. Leggerlo è una lezione, non solo un piacere.
Fabrizio D’Esposito, Il Fatto Quotidiano
Le fitte conversazioni di Balzic sembrano essere lo strumento più efficace per andare oltre la mera trama poliziesca e il mero prodotto di genere entrando così dentro realtà sociali e psicologiche che descrivono un’America spesso inedita, sicuramente provinciale, percorsa da pregiudizi e da un costante disagio.
Luca Menichetti, Lankenauta
Uno scrittore meraviglioso, che sa rendere come nessun altro le ombre dell’epoca postindustriale.
The New York Times
L'autore
K.C. Constantine ha rappresentato un mistero per il mondo editoriale fino al 2011, quando ha finalmente rivelato la sua identità, accontentando i suoi numerosissimi fan: Carl Constantine Kosak, classe 1934, ex marine, giocatore di football, cronista e docente di scrittura creativa. Annoverato tra i migliori scrittori statunitensi, nei suoi 17 romanzi della serie di Rocksburg, immaginaria cittadina della natia Pennsylvania, Constantine ha descritto tre decenni di quella provincia americana tenuta ai margini della crisi industriale così come William Faulkner ha raccontato il profondo Sud rurale. Di K.C. Constantine Carbonio ha pubblicato anche Il mistero dell’orto di Rocksburg (2018).
K.C. Constantine, Lo scambio imperfetto, traduzione di Nicola Manuppelli, Collana Cielo stellato, pag. 256, € 16,50
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