L’editore videoludico francese BigBen Interactive ha annunciato di aver siglato un accordo che concederà in esclusiva a Epic Games Store tre dei suoi giochi di prossima uscita: WRC 8 (5 settembre), Paranoia: Happiness is Mandatory (3 ottobre) e Bee Simulator (14 novembre). Tutti i titoli seguiranno l’ormai caratteristico approccio Epic Games, ovvero non potranno essere toccati dai distributori concorrenti per la durata di un anno.
Siamo davvero felici di andare a rinforzare la nostra offerta sull’Epic Games Store
, dichiara Benoit Clerc, Head of Publishing di BigBen, fomentando tacitamente una diatriba che si sta andando ad intensificare nei mesi. Epic Games Store, lanciato nel dicembre 2018, si pone come alternativa al monopolio della distribuzione videoludica rappresentato da Steam. Una sana concorrenza figlia del mercato libero, un debutto che dovrebbe favorire l’utenza sopra a ogni altro interesse, almeno stando alla narrativa promossa da Epic Games stessa.
I fatti raccontano una realtà decisamente più ambigua, cioè quella di un’azienda che, forte del successo del suo Fortnite e dei legami con la cinese Tencent, investe i suoi fondi per imbarcarsi in uno sleale braccio di ferro. Agli sviluppatori pronti a cedere le proprie creazioni all’Epic Games Store viene offerto un accordo commerciale più che competitivo, con la commissione sulla vendita del prodotto che non supera il 12%, come afferma lo stesso Tim Sweeney, CEO di Epic Games.
Se attingere a un conto bancario virtualmente infinito per schiacciare la concorrenza non costituisse già una rappresentazione caricaturiale del capitalismo, recenti rivelazioni hanno acceso un nuovo fosco riflettore sugli atteggiamenti della multinazionale: Unfold Games ha fatto infatti trapelare che la politica di Epic Games Store sia quella di offrire agli sviluppatori minori un contratto di esclusiva o boicottarne direttamente l’operato.
Aut aut, nessuna sfumatura o compromesso per i dissidenti che non assecondano in toto i piani di sviluppo dell’azienda, atteggiamento che sembra ben lontano della millantanta attenzione al consumatore con cui si veste Epic Games.
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