A Lucca Comics & Games 2019 Nexo Digital in collaborazione con Dynit ha proiettato in anteprima l'anime I figli del mare diretto Ayumu Watanabe (Uchuu Kyoudai – Fratelli nello Spazio, Dopo la Pioggia) tratto dal manga di Daisuke Igarashi.
La trama
Ruka è una liceale che vive in una cittadina sulla costa. Durante le vacanze estive, per colpa del suo carattere ribelle, viene esclusa dal club delle attività scolastiche. Inseguendo un ricordo d'infanzia ed assalita dalla noia, decide allora di andare all'acquario dove lavora suo padre. Lì fa un inaspettato incontro: due strani ragazzi di nome Umi e Sora.
Questi ragazzi, cresciuti dai dugonghi, hanno uno strano legame con il mare tanto che vengono studiati da medici e scienziati perché in grado di sentire la song
ovvero un richiamo proveniente dal mare che ultimamente si sta propagando in tutti gli oceani provocando strani fenomeni.
I tre ragazzi inizieranno così un'avventura che li porterà a essere il fulcro di un misterioso avvenimento chiamato La cerimonia del mare.
Le tematiche
Ciò che da un primo sguardo non si può intuire di questo film, a meno che non si conosca già il manga, è la profonda tematica che si sviluppa nella seconda parte. Nel percorso che porterà i tre protagonisti verso la cerimonia vengono affrontati concetti abbastanza complicati che possono spiazzare lo spettatore. Un viaggio filosofico sull'origine dell'universo e del senso della vita che immerge, questo è proprio il caso di dirlo, nella storia, lasciando provare le stesse sensazioni vissute dalla protagonista Ruka di fronte a eventi a lei incomprensibili ma nei quali si trova coinvolta.
L'animazione
Kenichi Konishi, character designer, è riuscito a ricreare il tratto del manga originale di Igarashi. I cinque anni di lavorazione si notano nella composizione di ogni scena in cui si fondono magistralmente animazione, computer grafica e i meravigliosi sfondi ad acquerello. Le tinte pastello che permaneano tutto il film creano una “coperta emotiva” nel quale lo spettatore può avvolgersi, così da trasformare le profondità marine o un difficile viaggio nella propria psiche in un posto confortevole e sicuro.
Graficamente, la cura nei disegni e nei colori è qualcosa di eccezionale, nulla è lasciato al caso. I cinque anni impiegati per la lavorazione si vedono tutti specie nelle scene finali, dove grandi silenzi lasciano il compito alle immagini di trasportare lo spettatore sempre più in fondo alla storia, trasportandolo in un mondo fantastico con naturalezza.
In conclusione
Bisogna chiarire subito che I figli del mare non è un film adatto a tutti per le dense tematiche trattate. La scelta registica di seguire la storia dal punto di vista di Ruka può lasciare molti interrogativi nella trama, specie nella seconda parte, durante il viaggio introspettivo. Lo spettatore di punto in bianco si trova, come la protagonista, catapultato in avvenimenti che vanno oltre la sua comprensione, tanto da perdere leggermente il senso della storia. Solo alla fine si rimettono insieme i pezzi di quanto accaduto, cercando di dare un'interpretazione di quanto sia successo.
La mancanza di approfondimenti sui vari personaggi secondari penalizza la comprensione e spesso ci si chiede quali siano i loro ruoli nella storia.
Se siete pronti ad affrontare le dense tematiche proposte vi ritroverete ad affrontare un viaggio psichedelico alla ricerca della creazione e sull'origine della vita,temi trattati così filosoficamente come non si vedevano più dai tempi di Neon Genesis Evangelion.
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