Il 29 novembre 2019 uscirà in edicola il primo numero di Samuel Stern, interessantissimo progetto horror della BUGS Comics. Creata da Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro, la serie ci porterà a Edimburgo, sulle tracce di un personaggio misterioso e complesso, pronto a lottare contro il male. Ecco cosa ci ha raccontato uno dei suoi creatori.
Ciao Elisabetta! Grazie a te, come sempre, per l'interesse nei nostri confronti. È davvero un gran piacere.
La BUGS è pronta a presentare un nuovo e intrigante personaggio: Samuel Stern, avversario dell’Incubo, nemico dell’Abisso, un uomo in grado di “guardare in faccia i propri demoni e combattere quelli altrui”. Potresti raccontarci in maniera un po’ più approfondita di Samuel Stern? Chi è davvero? Come nasce il suo personaggio?
Negli anni passati, abbiamo visto tanti personaggi horror nascere da quelle che erano le ossessioni peculiari della “società aperta” che si stava imponendo dopo le rivoluzioni culturali degli anni ’60 e ’70. Di conseguenza, "avversari" come gli zombie hanno iniziato a esprimere la paura dell’homo consumens di diventare un morto vivente, senza più ideali e slanci se non quello di “mangiare” i suoi simili (consumare, comprare). Quelle che stiamo vivendo oggi, per usare la locuzione coniata dal sociologo Bauman, sono le paure della “società liquida”, ovvero quell’organizzazione di vita che induce le persone a un adeguamento costante alla massa, per non sentirsi esclusi. Seguendo una visione fosca, oggi siamo andati oltre. Lo zombie è diventato reale e, a suo modo, si è adeguato alla sua situazione. Il supermercato di Dawn of the Dead si è allargato fino a coprire il mondo intero. Tutti noi saremmo in grado di affrontare dei morti viventi… anche mia madre, probabilmente, con il suo mattarello, darebbe loro una botta in testa e li chiuderebbe fuori casa. La natura della paura, quindi, va ricercata altrove.
La paura dei mostri umani degli anni ’80 e ‘90 era quella di essere soli e di ritenersi, appunto, mostri. Ora la paura del “mondo liquido” va oltre la solitudine. Cosa c’è oltre la solitudine? Essere isolati anche da se stessi, ovvero la depersonalizzazione. Tra depersonalizzazione e possessioni demoniache il passo è molto breve. E qui entra in gioco il nostro nuovo personaggio. Samuel Stern è l'uomo che si frappone tra noi e il nuovo male, il nuovo incubo.
Samuel Stern è un eroe o un antieroe?
Samuel è in viaggio, continuamente. In fuga da un passato che riveleremo pian piano nel corso della narrazione e verso una meta che nemmeno lui ha ancora ben chiara. Non vuole essere un eroe. Non ha nessun superpotere. Samuel, semplicemente, agisce nell'immediato perché sa che può fare del bene o, almeno, crede di farlo. Nemmeno lui è consapevole fino in fondo se il modo in cui agisce sia corretto o meno. All'interno di una società dove si parla tanto e si agisce poco, Samuel non è solo azione, è anche una persona in grado di affrontare le conseguenze dei suoi gesti.
Samuel Stern è un progetto horror, un filone sempre d’impatto e di chiara fascinazione sul pubblico che apre a mille possibilità di racconto (dal nemicoumano e folle al pericolo soprannaturale, dalla storia d’introspezione psicologica alla rappresentazione grottesca della società, e così via). Perché avete scelto questo genere?
L'horror è la nostra passione. Il nostro fumetto di esordio è stato Mostri, che prosegue tutt'oggi. Raccontare, quindi, questo genere, declinato a un personaggio seriale, ci è sembrata la naturale evoluzione della nostra casa editrice. Inoltre, il buio, le paure, tutto ciò che è "nero" sono sempre un qualcosa che le persone tendono a tenere al sicuro dentro e a non esternare. La maggior parte di noi affronta la vita quotidiana con un sorriso, lasciando i pianti per quando si è soli. Ecco, raccontare l'horror vuol dire che noi, per primi, dobbiamo indagare dentro la nostra anima, tirare fuori i nostri incubi e affrontarli ancor prima di parlarne. Fronteggiare questo nostro riflesso è sempre una crescita.
A quali corpora narrativi e leggendari vi siete ispirati per la realizzazione dell’opera?
Io e Massimiliano (Filadoro), curatore ufficiale della testata dallo scorso ottobre, abbiamo abbassato la testa e letto tanto. Massimiliano ha studiato, e tuttora sta studiando, l'Apocalisse. Abbiamo messo mano alla mitologia demoniaca attraverso i punti di vista di svariate religioni e l’abbiamo riscritta perché ci desse la possibilità di raccontarla secondo l'idea che avevamo di Samuel Stern e del mondo in cui vive. Sicuramente, più o meno consapevolmente, ci siamo basati anche sulle letture a fumetti che hanno rappresentato il periodo della nostra crescita professionale e non solo. In linea generale, parliamo di Kafka, dei racconti di Cortazar, di Lovecraft e anche di tante letture che potremmo ritenere "religiose". Questa domanda mi permette anche di aprire una parentesi. Premettendo che non si possa parlare di Satana senza parlare del divino, in Italia, quando si affrontano temi religiosi che includono preti, chiesa e così via, si tende sempre a insistere su stereotipi e luoghi comuni rispetto agli argomenti trattati. Noi, tanto per non farci mancare nulla, abbiamo fatto un passo in più e spero che questo trapelerà quando leggerete il numero uno.
E per quanto riguarda l’illustrazione? Cosa dobbiamo aspettarci?
I disegnatori coinvolti sul personaggio sono vari, ognuno con il suo stile, e spaziamo dal classico realistico assoluto fino a strizzare l'occhio al grottesco. L'obiettivo di Samuel, dal punto di vista "del disegno", è quello di dare al lettore diverse alternative, che permettano anche agli appassionati più giovani di prendere confidenza con il personaggio. Nonostante questa alternanza di autori e stili, cosa alla quale siamo comunque abituati nel fumetto seriale da edicola, Samuel mantiene comunque una solida identità grazie a una “Bibbia” di più di 80 pagine che lo rende quello che è. Per chi non lo sapesse, la Bibbia di un personaggio è quel documento che deve permettere ad ogni nuovo autore coinvolto nel progetto di conoscerlo, poterne scrivere o poterlo disegnare senza tradire il suo spirito. Con Samuel, abbiamo veramente fatto un lavoro enorme da questo punto di vista. Tanto più che ormai nemmeno noi (io e Massimiliano), ci sentiamo troppo liberi perché è come se Samuel esistesse realmente e fosse lui stesso a dirci cosa fare e cosa no. Una bella sfida.
Stern lavora e vive le sue avventure ad Edimburgo: quanto è importante la Scozia nella storia di Stern? Architettura e mise en scène sono elementi chiave del racconto oppure sono solo una cornice?
Edimburgo è fondamentale per Samuel. Volevamo una città che da subito potesse essere protagonista alla pari del personaggio, che ci permettesse di sfruttare i suoi miti, le sue leggende e i suoi angoli bui. Beh, Edimburgo (e la Scozia tutta) è perfetta per lo scopo. Leggendo del suo passato, dall'epidemia di peste di metà del 1600 fino al Ponte dei morti (North Bridge), passando per lo sterminio dei Covenanters, ogni racconto, ogni dettaglio è d'ispirazione per poter costruire qualche storia interessante. Non è, comunque, più importante del protagonista, ma credo che Samuel Stern non potrebbe essere ambientato in un luogo diverso e, già dai primi numeri, tutto questo sarà molto evidente.
Samuel Stern uscirà ogni mese in edicola dal 29 novembre 2019. La vostra è stata una scelta rischiosa, coraggiosa ma assolutamente brillante e siamo sicuri che sarete ripagati. Perché avete preso questa decisione?
“Perché uscire in edicola?" è una delle domande che più spesso mi vengono fatte. Non è mai semplice rispondere perché devo cercare di convincere il mio interlocutore della bontà del progetto in un momento in cui sembra che molti editori stiano fuggendo dalle edicole. Cercherò di essere breve ma chiaro. Oggi si è persa l'abitudine, secondo me (il secondo me è sempre d'obbligo), di raccontare per terze persone e si tende a raccontare più per noi stessi. La stessa produzione televisiva propone sempre più serie TV adatte a nicchie ristrette di persone che probabilmente rispecchiano il gusto di chi scrive. Questo vale anche per il fumetto, tanti titoli adatti a differenti fasce di età, interessi e via discorrendo. Che è una cosa bellissima, intendiamoci. Questo, però, comporta che gli autori non siano più abituati a scrivere per tentare di arrivare a più persone perché, spesso, il loro punto di vista diventa il solo punto di vista valido. Me ne rendo conto anche dalla marea di storie che analizziamo e che, in parte, scartiamo per Samuel: spesso gli autori arrivano sul personaggio convinti di poterlo cambiare quando, di fatto, nemmeno una riga è ancora di pubblico dominio. Si è persa l'abitudine di lavorare sulla solidità di un personaggio già pronto, scritto da altri e adatto, sempre secondo me, a quel tipo di mercato. Ci tengo, infine, a ringraziarti della fiducia che hai nella BUGS e che viene fuori da questa domanda.
Quali difficoltà vi ha riservato la serialità rispetto a una storia antologica?
Quando il progetto "Stern" è partito, molte persone, tra le quali Paolo Altibrandi (mio socio storico in BUGS, fondatore della casa editrice quando ancora era associazione culturale e - perché no? – anche un pilastro su cui la BUGS e io per primo ci appoggiamo vista la sua professionalità ed esperienza), mi hanno detto che il percorso sarebbe stato difficilissimo. Io credevo, invece, che sarebbe stato molto facile. Forse la verità è nel mezzo? Forse devi anche avere una dose di pazzia per fare una cosa del genere altrimenti non ti ci butteresti mai? Non saprei dirti. Il punto è che non era impossibile ma nemmeno così facile come la facevo io. Fa tutto parte, però, della crescita personale e professionale. Affrontare gli ostacoli e superarli è parte del gioco e va bene così. La serialità, però, se fatta bene, con criterio, è veramente tosta. E credo (forse sbagliando, chissà) che realtà editoriali molto più grandi di noi e con più disponibilità delle nostre – anche in termini economici -, non tentino di affrontare questo mercato perché è estremamente difficile. Bisogna stare attenti alla coerenza di numero in numero e alla regolarità, bisogna essere pronti a intervenire su ogni minimo problema su una base di pubblicazione mensile e bisogna garantire sempre la stessa qualità ma anche il lavoro degli autori. Un conto è lavorare a una storia breve per un mese e mezzo e un conto è cimentarsi su 94 tavole per 10 mesi: può succedere (e ahimé Arthur Bloch c'insegna che succede) qualsiasi cosa.
Samuel Stern a parte, quali sono gli altri progetti BUGS da non perdere?
Non posso dirti nulla altrimenti poi dovrei ucciderti; magari ti scrivo in privato. Scherzi a parte, abbiamo comunque in cantiere altri progetti futuri per vari circuiti, ma ancora dobbiamo concretizzarli. Certamente, tra il 2020 e il 2021, ci saranno interessanti novità, probabilmente anche nel mondo dei games.
Approfitto della tua domanda per parlare di un altro aspetto importante che abbiamo cominciato a seguire assieme alla P&Co., nostri partner che si occupano di consulenza strategica e comunicazione integrata: essere in grado di raccontare per immagini, sintetizzare e comunicare in maniera diretta e veloce in un mondo in rapidissimo cambiamento è sempre più un’abilità che può essere usata per migliorare il lavoro. Problem-solving, leadership, vendita, social-media e analisi necessità del cliente sono solo alcune delle competenze che possono essere apprese tramite la nona arte. Oggi, inoltre, le capacità nel disegno, nella sintesi e nella rappresentazione sono impiegate nelle più innumerevoli declinazioni. Dal cinema alle conferenze aziendali, dall'organizzazione eventi alle campagne comunicative di qualsiasi ambito, la capacità di realizzare visivamente le idee vede enormi potenzialità d'impiego. Abbiamo pensato, quindi, di espanderci verso questo settore, utilizzando il fumetto per migliorare le competenze comunicative delle aziende che si rivolgono a noi. Abbiamo già lavorato alla campagna pubblicitaria di un libro di Roberto Costantini, a un fumetto per Assif, Asociazione Italia Fundraiser, e altro. Nel prossimo biennio ci saranno tante sorprese anche in questa direzione.
La BUGS è anche BUGS Academy, una scuola di fumetto con ottimi programmi e insegnanti. Quali sono i vostri corsi di punta? Cosa offrite ai vostri studenti?
L’obiettivo della BUGS Academy è quello di formare professionisti in grado di poter fare della loro passione un mestiere, di prepararli per affrontare un mercato in continua evoluzione, di lavorare all’interno di una vera e propria redazione mentre imparano e, al contempo, di permettergli di realizzare fumetti a un livello professionale. Tutto questo attraverso l'apprendimento degli aspetti imprescindibili del mestiere grazie all'esperienza di un gruppo di autori affermati provenienti dalle più grandi case editrici italiane e internazionali e a un percorso di formazione che mira sia alla crescita personale e professionale, sia alla valorizzazione delle peculiarità di ogni singolo studente. Quello che, poi, rende l'Academy competitiva è il fatto di nascere all'interno di una casa editrice. Quindi i ragazzi che studiano da noi sono a contatto diretto e costante con la redazione, all'interno di una scuola che è in continua crescita e cambiamento proprio per seguire le regole di un mercato che affronta quotidianamente. Infine il BAM, il Bugs Academy Master, è un percorso formativo-lavorativo che mettiamo a disposizione per l'ultimo anno di chi segue i corsi di disegno o sceneggiatura. Esso permette l'ingresso, a chi si è veramente impegnato, nel mondo del lavoro con un master durante il quale ogni singolo alunno viene retribuito dalla casa editrice stessa.
Ancora grazie!
Ma grazie a te!
Questa intervista a Gianmarco Fumasoli vi ha incuriosito? Allora non perdete Samuel Stern in edicola e… attenti ai nuovi incubi!
Samuel Stern dal 29 novembre in edicola
Samuel Stern è la nuova serie horror a fumetti di Bugs Comics. Che la caccia ai demoni nella nebbiosa scozia abbia inizio! Arriverà in tutte le edicole dal 29 novembre.
Leggi
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID