A Lucca Comics & Games abbiamo avuto l'occasione di provare in anteprima The King's Dilemma, gioco da tavolo strategico targato Ghenos Games.

Se una buona fetta di divertimento nel gioco passa attraverso la maschera, ovvero la possibilità di essere "altro", è anche vero che di fronte a determinati enigmi il filtro della finzione potrebbe dissolversi e portare il giocatore a porsi delle domande sulle proprie azioni. Questi enigmi sono i dilemmi che affliggono il regno di Ankist e ciascun giocatore sarà chiamato a rappresentare una casata che dovrà coordinarsi con le altre per risolvere le vicissitudini di un regno.

Preparazione e strategia

Un tabellone comune indica l'andamento delle risorse del regno e il loro equilibrio, come denaro, risorse e prestigio. Ciascun giocatore è rappresentato dalla scheda della propria casata, che per fini narrativi e geografici (la mappa del regno è piuttosto articolata) offrirà bonus e ostacoli per affrontare le scelte di gioco. Si tratta però di limiti o vantaggi puramente tecnici, atti ad aggiungere maggiore sfida. Ogni giocatore, infatti, può affrontare l'esperienza ignorando le linee guida sulla storia della propria casata e affrontare le decisioni seguendo la propria personalità.

The King's Dilemma
The King's Dilemma

Al background si aggiungono dei punti di potere e denaro che possono essere spesi per guadagnare potere decisionale sugli altri giocatori oppure per condizionare lo sviluppo degli eventi. Questo meccanismo concede la libertà di giocare per il bene superiore del regno oppure ottenere sempre maggior potere, tanto da spodestare addirittura il Re.

I giocatori possono allearsi tra loro, stringere accordi, oppure cospirare e compiere azioni subdole per depistare gli altri dai propri veri scopi.

L'azione e la narrazione

Ogni dilemma è un tassello narrativo. Non ci troviamo di fronte a brevi missioni, ma a una grande storia articolata che può prendere molte diramazioni in base allo stile di gioco dei partecipanti. Una volta raccontata la storia e posto il dilemma, i giocatori si confrontano sull'approccio, valutando conseguenze positive o negative delle loro decisioni che si ripercuoteranno sul popolo, sulle finanze del regno e sul sostegno o rivolta dei sudditi. Tutti elementi che si identificano facilmente attraverso i valori e le icone riportate sulle carte che man mano vengono svelate.

The King's Dilemma
The King's Dilemma

Se il concilio si rivela favorevole alla costruzione di una grande statua religiosa per celebrare un nuovo culto, questo porterà a lungo termine un guadagno legato ai pellegrinaggi e crescerà il favore della popolazione, perché si sentirà ascoltata. Di conseguenza, però, potrebbe nascere una setta segreta e dissidente, portando il consiglio a valutare l'eventuale cessazione sul nascere di questa contestazione, anche con la violenza se necessario. Ed è qui che prende il via la vera anima del gioco: ogni scelta comporta anche una riflessione etica.

La nostra partita

Noi abbiamo affrontato il gioco spingendoci al limite nel tempo che ci è stato concesso. La nostra collaboratrice Francesca ha vinto la partita perseguendo gli obiettivi personali e ignorando sia la coerenza delle scelte che il bene pubblico, mentre Maurizio ha sfruttato al massimo la diplomazia, quella che parla a suon di monete d’oro, per favorire le scelte che avrebbero portato a una maggiore crescita del regno, anche sostenendo scelte discutibili.

The King's Dilemma
The King's Dilemma

La realtà nella finzione

The King's Dilemma si è rivelato un gioco dalle potenzialità narrative interessanti e mosso da un motore politico. L’esperienza ludica aiuta a comprendere i meccanismi che, nel mondo reale, portano a leggi che favoriscono interessi di parte. Si possono usare acrobazie verbali per dar loro una parvenza di lungimiranza. È stato sufficiente vendere il voto una sola volta nella partita di Francesca, per esempio. Prendere decisioni senza valutarne le conseguenze (Chissà quanto costerà istituire il tribunale dell'inquisizione?), basandosi solo sul proprio tornaconto e spingendo ad accumulare punti sugli indicatori nelle zone che donano maggior punteggio alla scheda personale, è stato un ottimo esercizio per vestire i panni delle lobby reali. Si è dimostrato quanto, al di sopra del brusio di fondo, il popolo non abbia in realtà alcuna voce.

The King's Dilemma
The King's Dilemma

Il dilemma

Può essere un dilemma oppure no, dipende da come il pubblico ama affrontare i giochi in compagnia, ma la natura legacy del titolo potrebbe far storcere il naso ai poco avvezzi ai giochi da tavolo impegnativi. Legacy significa, in parole povere, “gioco usa e getta”. Le schede vengono compilate e firmate, ci sono adesivi difficilmente removibili e la storia, una volta completata, non rivela più grosse sorprese al di là di eventuali diramazioni non intraprese. Questo non significa che sia uno spreco, perché la trama promette di essere profonda e molto lunga. In un’ora di gioco siamo arrivati al limite del primo capitolo. Esistono trucchetti per non rovinare irrimediabilmente il materiale, come fare fotocopie delle schede e fissare gli adesivi con scotch di carta o altri metodi che non sporcano, senza scartarli come le figurine. Sicuramente un’esperienza appagante quando il gruppo è ben affiatato e con la voglia di mettersi alla prova.