I neo druidi che, ogni estate, confluiscono nella piana di Stonehenge per celebrarne il solstizio nella magica cornice delle megaliti, potrebbero aver preso un grosso granchio.
Sembra infatti che gli ultimi ritrovamenti archeologici confermino in maniera sempre più convincente come l'antico sito venisse usato per celebrare, in realtà, il solstizio...d'inverno!
La conclusione è stata tratta dal dottor Umberto Albarella, esperto di ossa animali dell'Università di Sheffield (UK). Lo studioso è partito dal ritrovamento di alcuni denti e ossa di maiale nei pressi di Durrington Walls, un sito in prossimità del fiume Avon, che da tempo si pensa connesso alle antiche celebrazioni di Stonehenge.
Basandosi sul fatto che i resti appartenevano a esemplari sotto l'anno d'età e che, nel Neolitico, questi animali erano una varietà progenitrice dei suini moderni in grado di figliare una volta all'anno (esattamente in primavera), l'unica conclusione possibile è che la loro macellazione sia avvenuta durante l'inverno.
E adesso, chi lo dice ai new ager?
2 commenti
Aggiungi un commentoDue sono i solstizi. quando commincia il regno del dio del Sole e qiando commincia rengare la regina della Notte...
Mah.. i New Ager possono dire quel che vogliono.
Chiunque sappia qualcosa sui celti dovrebbe sapere che entrambi i solstizii venivano festeggiati, ma quello di gran lunga + imporante era quello invernale...
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