- Fare o non fare, ma sempre provare
- Narrazione senza parole
- “Chi accende una candela, proietta inevitabilmente un’ombra”
LUNA The Shadow Dust è il primo progetto dell’indipendente Lantern Studio, un nome quantomai azzeccato, vista la meccanica del gameplay focalizzata sul binomio luce/ombra. Ideato da sole quattro persone dislocate in tutto il mondo, tra Londra Shanghai e Toronto: Beidi Guo (art director), Fox (project manager), Wang Guan (programmatore) e Wang Qian (compositore), la realizzazione vera e propria è partita dopo il successo su Kickstarter nel 2016. Per loro stessa ammissione dominare il fuso orario è stata la più grande delle sfide, ma chi vi scrive è convinto che tutti gli sforzi siano stati ben ripagati. Il gioco è un punta e clicca sorretto da una narrazione senza parole e una serie di enigmi capaci di evolversi in modo sempre più sorprendente.
Buona parte del fascino del titolo è dato dalle animazioni, tutte rigorosamente realizzate in modo tradizionale, un disegno per ogni fotogramma.
Fare o non fare, ma sempre provare
Lo so, la celebre citazione non era proprio così. Maestro Yoda si rivolterebbe nella Forza se lo sentisse. Eppure la via di gioco è proprio questa. Procedere per tentativi, esplorare l’ambiente, interagire il più possibile con qualsiasi oggetto e capire il funzionamento dei curiosi macchinari permetteranno di comprenderne il funzionamento e di conseguenza la soluzione dell’enigma.
Quando capirete come far suonare un certo organo e dirigerete l’orchestra applaudirete come se foste il pubblico, sia per l’effetto “wow” sia per la soddisfazione di aver risolto il rompicapo. Ed è solo l'inizio.
C’è la completa libertà di tentare diversi approcci senza subire alcun tipo di punizione. Non si perdono vite, né avrete puntato un timer affilato come una spada di Damocle. Ciascuno può affrontare gli enigmi con i propri tempi, abbattendo il senso di frustrazione e permettendo al giocatore di godere la soddisfazione di ogni riuscita, anche piccola. Un pizzico di pensiero laterale sarà utile. Gli enigmi non si rivelano mai sfide insormontabili ma non per questo la soddisfazione della loro risoluzione sarà inferiore.
Provare diverse vie e interagire con qualsiasi oggetto si rivela la giusta via per scoprire la soluzione degli enigmi, perché ogni modifica potrebbe rivelare un suono o un segno che sarà utile per risolvere i passaggi successivi. La comunicazione, sia con i compagni di avventure che nell’interazione con l’ambiente avviene, infatti, attraverso simboli di facilissima comprensione, oltre alla recitazione, adorabile, dei personaggi che si incontrano nell’avventura.
Lineare, ma non troppo
Importantissimo non lasciare nulla al caso, perché nonostante la scalata verso la meta sia guidata non mancherà un'area segreta da scoprire. Esplorate!
Narrazione senza parole
Nessuna riga di dialogo, nessuna distrazione nell’interfaccia di gioco. Solo ambientazione e protagonisti da muovere e far interagire.
La musica tratteggia delicatamente l’atmosfera e incalza nei momenti di maggior slancio narrativo.
La regia nei filmati di intermezzo è deliziosa ed efficace nel narrare una storia senza necessità di parole. I video, anch’essi animati nello stesso stile, si possono rivedere dal menù di avvio e verranno sbloccati man mano che verranno visionati per la prima volta nel gioco. Attraverso questi interludi si scopriranno le origini del protagonista, la sua crescita e verranno mostrati snodi importanti di trama, il tutto perfettamente comprensibile anche senza l’uso della parola. Non intendo anticipare nulla sulla storia, ma si può tranquillamente affermare che ci troviamo di fronte a un racconto di formazione che trae ispirazione nientemeno che da un’importante saga della letteratura fantastica.
“Chi accende una candela, proietta inevitabilmente un’ombra”
L’atmosfera del gioco è onirica e ricorda i racconti per ragazzi intrisi di fantasia. Gli appassionati del fantastico troveranno nel titolo di questa sezione una sorta di déjà vu, e non si sbagliano. Una delle ispirazioni del team è stata la saga di Terramare, di Ursula K. LeGuin, in particolare l’importanza dell’equilibrio tra luce e tenebre. Il monito citato nel titolo è un’affermazione che gli sviluppatori hanno preso alla lettera.
Una delle più importanti caratteristiche della giocosità, infatti, è data proprio dall’interazione con le ombre. Davanti a un enigma apparentemente privo di soluzione potrebbe essere una buona idea cercare di attivare una fonte di luce. Le ombre proiettate mostreranno passaggi che collegano aree fisicamente inaccessibili, oppure ostacoli che in qualche modo andranno rimossi. Come fare, quindi, a “cavalcare” queste ombre? Ci penserà un grazioso mostriciattolo che segue il protagonista, capace di saltare sulle ombre e diventare un’ombra a sua volta. Un piccolo, utile assistente anch’esso ispirato sicuramente dal piccolo otak che accompagna il protagonista nel primo libro della saga di Terramare.
LUNA The Shadow Dust è un’avventura caratterizzata da una narrazione priva di parole, sorretta da una buona colonna sonora e ricca di enigmi mai frustranti. Il senso di appagamento nella loro risoluzione spingerà i giocatori ad affrontare subito i successivi. Un’esperienza videoludica fresca, capace di intenerire ed emozionare. Servirà una certa dose di pensiero laterale, ma i rompicapi non sono mai eccessivamente complicati. Un buon bilanciamento tra sfida e piacere per gli occhi e le orecchie. Chiunque desiderasse provarlo prima dell’acquisto troverà su Steam una demo per fare i primi passi nel mondo di gioco.
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