The Longing è un gioco realizzato dal tedesco Studio Seufz ed è candidato nella categoria gameplay innovativo per i premi dell’Independent Games Festival 2020.
La storia è molto semplice. Un’ombra al servizio del Re dovrà attendere il risveglio del sovrano per 400 giorni. Giorni veri, perciò poco più di un anno. Un anno vero. Nell’attesa l’ombra è libera di esplorare le vastità della caverna dove il monarca riposa. Un dedalo enorme di gallerie e stanze, spesso capaci di meravigliare. L’ombra ha a disposizione una piccola grotta personale, che potrà arredare con gli oggetti che troverà durante le peregrinazioni speleologiche, da veri libri completi che si potranno leggere dall’inizio alla fine come Moby Dick e l’Iliade, fino a tappeti e quadri disegnati con le proprie mani. Un modo come un altro per passare il tempo in attesa di adempiere al compito. Nota importante: al momento, purtroppo, i libri non sono tradotti in italiano come il resto del gioco.
L’elogio della pazienza
Non di rado si trovano oggetti utili, come carbone e argilla colorata per disegnare, ma anche pezzi di legno per costruire un comodo letto. Il tempo passa più in fretta quando si legge o si disegna. Forse grazie alle letture, oppure l'elasticità che la mente ottiene quando viene lasciata libera a vagare nei propri pensieri, l’ombra è capace di formulare talvolta semplici riflessioni che possono colpire il giocatore per immediatezza e profondità.
Il suono della profondità
Difficile definire la musica. Non c’è un momento in sua assenza, ma non è mai invasiva. Rende perfettamente l’atmosfera, ma non propone certo temi memorabili. Più diventa umido e buio, spesso in concomitanza con la maggior profondità, più le note si fanno sinistre e misteriose. Magari vi state avvicinando a un ambiente particolarmente importante, curioso o solenne. Ecco, la musica si adatterà alla situazione.
Un mondo che cambia
La caverna solitamente è un luogo solitario e statico per antonomasia. Eppure è facile percepirla come viva. I piedini dell’ombra faranno un suono diverso in prossimità del muschio o delle zone più umide. Le goccioline che precipitano dal soffitto dopo qualche settimana possono trasformarsi in una stalagmite che permetterà di raggiungere una sporgenza inizialmente troppo alta. Delle rocce instabili potrebbero essere smosse con un piccone, previo averlo trovato, ovviamente per aprire una via ostruita. E avanti così, con molti altri piccoli dettagli che rendono l’esplorazione sempre varia man mano che il tempo passa.
Ma non c'è da temere. Se le gallerie sembrano labirintiche sarà possibile salvare alcuni luoghi da tenere d'occhio in attesa che qualcosa cambi nel tempo oppure dei bivi che si intendono esplorare più avanti. Non si tratta di un "viaggio veloce" come avviene in molte mappe dei giochi di ruolo open world. La meccanica è la stessa: imposta un punto e viaggia senza distrazioni, ma non avverrà alcuna animazione o taglio di scena. Il buffo personaggio, infatti, non comparirà improvvisamente nel luogo designato, ma inizierà a passeggiare in quella direzione. Si parlava di pazienza all'inizio, giusto? Questa può essere un'opportunità per scoprire nuovi percorsi non intrapresi in precedenza e magari trovare qualche oggetto utile.
Vagabondare per il semplice piacere di farlo
Se i bivi risultano troppo complessi da ricordare, oppure semplicemente non si è certi di quale direzione seguire, si può chiedere all’ombra di dirigersi in un punto casuale. Sceglierà quindi una direzione e comincerà a camminare, portando il giocatore in aree magari mai esplorate prima.
Si può giungere perfino in un luogo chiamato Eternità. Una stanza che segue leggi del tutto diverse da tutto il resto della caverna, ma della quale non anticipo nulla. A voi il piacere della scoperta.
The Longing è l’esperienza adatta per chi è in cerca di un titolo fuori da ogni canone dei tripla A, che premia tanto la tranquillità e la pazienza quanto il senso dell’orientamento. Ve ne servirà una buona manciata. Sarebbe davvero interessante capire quali siano i desideri di quest'ombra in seguito a tale lungaggine. Questo è il doppio significato del titolo, che fin da principio lascia intuire che ci sia qualcosa di più profondo oltre l'apparente semplicità. Chi vi scrive, infatti, non ha certo fatto in tempo a vedere la fine, 400 giorni reali sono tanti, ma l’esperienza di gioco è risultata rilassante e decisamente positiva. Il giudizio non riporta l’eccellenza non perché non sia una grandissima prova di game design, tutt’altro. Semplicemente è impossibile inserire il gioco in una scala di valori, perciò va considerata una prova decisamente buona, con lode per il coraggio di produrre un gioco così unico.
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