Le premesse

Sette anni dopo l'inizio di una glaciazione provocata dal tentativo fallito di bloccare il surriscaldamento della Terra a seguito di una guerra mondiale, quello che resta dell'umanità viaggia su un treno composto da 1001 vagoni, lo Snowpiercer, basato su una tecnologia avanzata creata dal geniale Signor Wilford e finanziata dagli abbienti viaggiatori della prima classe.

Sul treno viaggiano poco più di 3000 persone, divise in tre classi, dai più ricchi ai più poveri. I vagoni di fondo sono popolati da clandestini che alla partenza assaltarono il treno in una fuga disperata dalla morte.

Snowpiercer
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Dopo sette anni si sono formati degli equilibri: i ricchi si godono la bella vita in prima classe, mentre altre due classi risiedono i lavoratori. I fondai, come sono chiamati in modo dispregiativo gli abitanti del fondo del treno, sono schiavizzati e tenuti in vita con l'elemosina di cibo e beni di prima necessità e viene sempre loro rinfacciato di essere saliti sul treno senza biglietto.

Fuori dal meccanismo delle caste, alcune categorie professionali, come i macchinisti, i frenatori (ovvero i poliziotti), la milizia di Wilford (una sorta di esercito) e gli assistenti di viaggio, questi ultimi comandati da Melanie Cavill (Jennifer Connelly), voce ufficiale del treno, portavoce del Sig. Wilford che, come una sorta di Howard Hughes, vive recluso nella locomotiva del treno.

Snowpiercer
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Tante cose sono successe in sette anni. Tentativi di rivolta repressi nel sangue e puniti con amputazioni degli arti, l'instaurazione del "culto della Locomotiva", scambi di favori volti alla sopravvivenza, in un microcosmo che racchiude un campione del meglio e del peggio dell'umanità.

Mentre sta per scoppiare un ennesima rivolta, il fondaio Andre Layton (Daveed Diggs), ex poliziotto della squadra omicidi, viene chiamato direttamente dal sig. Wilford per affiancare i frenatori nelle indagini su un efferato omicidio.

Layton accetta non tanto perché gli importi di un delitto avvenuto nelle classi a lui precluse, ma perché la convocazione rappresenta l'occasione di aiutare dall'interno i suoi compagni, con l'obiettivo di rivoltarsi contro i loro sfruttatori.

Snowpiercer
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Dal fumetto al cinema e in TV

Snowpiercer, serie ideata da Graeme Manson e Josh Friedman, è ispirata al film omonimo di Bong Joon-ho (Parasite, The Host), a sua volta ispirato al fumetto francese Le Transperceneige, ideato da Jacques LobJean-Marc Rochette.

La serie, in 10 episodi, dei quali ne ho visti 5, sarà disponibile su Netflix, dal 25 maggio con i primi due episodi, mentre dal 1° giugno sarà rilasciato un solo episodio a settimana. 

Il film era ambientato 17 anni dopo la glaciazione, pertanto la serie potrebbe esserne un prequel, non fosse per alcuni elementi presenti in questa nuova versione della storia che, secondo quanto sembra dai primi 5 episodi, sembrano collocarla in un mondo simile, ma non lo stesso del film.

Sembra trattarsi di una nuova versione dello stesso mondo narrativo.

Snowpiercer
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Gli elementi della serie

Tra gli elementi che convergono in questa versione, spicca per primo l'indagine di polizia, secondo gli stilemi del noir. Andre e i frenatori collaborano con riluttanza, interrogando un'umanità nella quale i contorni tra bene e male non esistono più, nella quale ognuno persegue come può lo scopo di sopravvivere.

Parallelamente scopriamo le intenzioni e gli scopi di altri personaggi, ognuno con una sua storia, un suo percorso nell'ecosistema chiuso del treno.

Poiché non sono passati molti anni dalla partenza del treno, la maggior parte dei passeggeri della "roccaforte di disuaglianze" ha una memoria ancora vivida del mondo precedente, e la cosa per alcuni è un ostacolo da superare per adattarsi, per altri un punto di forza per aggrapparsi alla propria umanità.

Tanti sono inoltre i misteri da risolvere, dall'identità dell'assassino a quella del volto del Sig. Wilford, ormai mitizzato, come mitizzata e oggetto di culto è la Locomotiva. 

Tanti scontri di intenzioni tra i personaggi emergono sin da subito, con dinamiche in alcuni casi inaspettate.

Non di contorno, ma parte integrante e motore dell'intera vicenda, l'incastro tra scopi personali e la coscienza di classe, che spunta fuori nei momenti meno aspettati, rivelando che non tutto è perduto, che non tutti si sono venduti l'anima per sopravvivere.

Snowpiercer
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La produzione della serie

La produzione televisiva non rinuncia alla ricchezza e varietà di ambienti che fu uno maggiori punti di forza del film. Il progetto è ambizioso. I 1001 vagoni del treno vogliono essere l'occasione di scoperte continue e di invenzioni visive. Il cast è bene assortito. Se fiore all'occhiello è la presenza di Jennifer Connelly, gli altri protagonisti e i comprimari non sfigurano.

Il risultato è una serie di buona fantascienza, che mescola noir, post-apocalittico e distopia, in grado di appassionare gli spettatori. Da seguire con interesse nei suoi sviluppi.