In un mondo ancora stravolto dalla pandemia, il mondo dei giochi di società deve affrontare una serie di insidie tecniche e formali: mancano le materie prime, le fabbriche si lavorano a rilento e, ancor più rilevante, gli incontri sociali devono – o almeno dovrebbero – essere ridotti all’essenziale. Uno dei giochi pubblicati da MS Edizioni può tuttavia sorvolare quest’ultimo limite e allietare i giocatori anche quando isolati: Four Against Darkness (4AD).
Ambientazione
Facendo riferimento al solo manuale base, il mondo di Four Against Darkness è un mondo composto da sotterranei che rispecchiano gli archetipi del genere fantasy. Veri e propri dungeon umidi e marcilenti che ricordano da vicino le primissime avventure di Dungeons & Dragons. Troll, draghi, goblin e poche pretese di complessità.
In effetti, in 4AD non esiste nulla al di fuori dei dungeon: l’intera avventura si focalizza sull’esplorare i dedali infestati con l’obiettivo di sterminarne gli abitanti e saccheggiarne i tesori. Una volta fatta razzia e sterminato il boss della zona è possibile tornare a casa, sempre ammesso che non si voglia indulgere nella più sordida avidità, esplorando ogni singolo anfratto della mappa per accaparrarsi ogni risorsa possibile.
Sistema di gioco
Four Against Darkness orbita attorno a un unico fulcro assoluto, ovvero alla generazione casuale e procedurale della mappa di gioco. Questa insolita dinamica ricorda classici del gioco da tavolo quali Heroquest o Descent, ma qui tutto è automatizzato e per giocare bastano carta, matita e due dadi a sei facce.
Ogni singola stanza e ogni singolo incontro vengono intavolati dal caso incrociando i risultati dei lanci a una fitta serie di tabelle. L’escamotage ludico garantisce così l'impossibilità matematica di incappare in due esperienze di gioco completamente identiche, allungando non poco la longevità del titolo.
Questa anarchica casualità non è tuttavia immune da alcune increspature: delegare ogni elemento al fato non può che causare percorsi narrativi frammentati e tematiche incoerenti, limitando non poco l’immersività tipica dei giochi di ruolo o anche dei giocolibri. Ci sono tuttavia diversi metodi per superare questo ostacolo.
Come affrontare 4AD
Oltre a poterlo giocare in solitaria, Four Against Darkness è fruibile anche in coppia con un altro giocatore. Con l’alterazione di alcune regole è possibile condividere l'attività ludica sia in modalità cooperativa che dando vita a furenti sfide semi-competitive.
Nel primo caso, i partecipanti dovranno affrontare una serie di sfide dalla severità maggiore di quelle vissute in autonomia, mentre nel secondo faranno a gara per stabilire chi sia più efficiente nell’uccidere i boss e nel depredare tesori.
Pur essendo stato progettato per il gioco in solitaria, insomma, il titolo offre il suo meglio quando condiviso con amici, tanto più che il manuale stesso offre preziosi consigli su come riadattare le regole per trasformare il tutto in un vero e proprio gioco di ruolo. Il 4AD rivisto a GdR offre parametri di gioco molto semplici che forse non saranno in grado di catturare la passione dei veterani, ma nelle prove effettuate ha dimostrato di saper ammaliare i giocatori occasionali.
Esiste infine un’ultima variabile, un fattore che è potenzialmente capace di appianare ogni singolo dubbio sollevato finora sul gioco in solitario: l’esistenza di supplementi che introducono scenari e avventure. Queste espansioni propongono ambientazioni coerenti e immaginati solidi, arginando il caos del lancio di dadi per incanalarlo in una direzione che è perlomeno pertinente.
Il manuale
Four Against Darkness si presenta come un volumetto brossurato di 104 pagine, con copertina flessibile e stampe in bianco e nero. Le dimensioni sono 23x16 cm, poco più ampie di un formato A5, il che rende il tomo facilmente trasportabile e di facile stoccaggio. Le illustrazioni interne sono a opera di Andrea Sfiligoi (anche autore del gioco), Daniel Comerci, Paul Fry e Jack Badashski, disegnatori che vantano stili e abilità molto divergenti, enfatizzando ulteriormente il senso di incoerenza tematica.
Vi sono, poco sorprendentemente, molte tabelle atte a guidare i giocatori nella generazione degli elementi ludici casuali. Queste sono tutte squisitamente riportate dalla pagina a fine tomo, la quale sintetizza all’osso l’interpretazione del lancio dei dadi e offre un comodo bigino, così che i giocatori possano riuscire a direzionarsi alle pagine rilevanti senza perdere tempo.
Eccezione a questa regola sono solamente le sezioni dei “nemici diabolici”, ovvero le schede di riferimento di antagonisti opzionali difficili da abbattere. Questa mancanza è tuttavia giustificata dal fatto che la variabile non fosse presente nella prima iterazione del manuale, è piuttosto un “bonus” che va ad arricchire la sfida di gioco, allietando i giocatori più audaci.
Il manuale di 4AD è comunque innegabilmente un prodotto da “battaglia”, ben lungi dal potersi avvicinare alla raffinatezza editoriale dei GdR più rinomati. Non che il titolo cerchi di fare a gara con mastodonti quali D&D o Pathfinder, però, anzi è pienamente consapevole della sua natura e punta il tutto per tutto a mantenere costi di produzione esigui, così da rendersi abbordabile da ogni tasca. A conti fatti, Four Against Darkness costa grosso modo un quarto dei titoli concorrenti, dimostrandosi poco impegnativo anche sul piano dell’investimento finanziario.
Conclusioni
MS Edizioni ha intenzione di candidare Four Against Darkness a titolo GdR dell’anno, un’ambizione pienamente comprensibile se si considera quanto sia inusuale la premessa che lo anima. Il titolo è inoltre stato accolto con enorme passione e la casa editrice è già stata costretta a mettere in circolazione una terza ristampa del manuale.
Va tuttavia riconosciuto che 4AD è segnato da alcune debolezze, ma sono tutti passi falsi che possono essere facilmente corretti con qualche arguzia o, più banalmente, acquistando le espansioni e i moduli aggiuntivi.
In alternativa, che ci si concentri sulla modalità competitiva: questa stravolge l’esperienza di gioco, facendola virare lontano dai lidi GdR in favore di una destinazione affine ai giochi da tavolo. Nel caso di partite competitive non sarà necessario immedesimarsi nel proprio gruppo di avventurieri, basterà concentrarsi a schiacciare i propri avversari e godere dei frutti di una bonaria sete di sangue. In ogni caso, con un minimo di preparazione, il gioco di Andrea Sfiligoi sa intrattenere e lo fa con un costo d’accesso molto contenuto.
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