In un periodo di tumulti economici e politici, MS Edizioni pubblica in Italia Sigmata: This signal kills fascists, gioco di ruolo cartaceo che, pur mostrandosi impeccabile sia nella forma che nell'esecuzione, rischierà di sollevare un polverone per via dei suoi contenuti dirompenti.
Ambientazione
Stati Uniti, anni Ottanta, negli ultimi dieci anni la situazione politica è degenerata: al governo sono saliti “uomini forti” che hanno consolidato quella che di fatto è un’autocrazia di stampo fascista. La polizia e l’esercito sono stati fusi in un unico plotone militarizzato, ogni agente viene protetto dall'anonimato dell’elmetto integrale e gli abusi rimangono impuniti.
Nuove leggi sono state introdotte: le donne non sono più libere di muoversi per le strade da sole, le minoranze sono schiacciate come non mai e ogni voce critica viene fatta scomparire nei campi di internamento sparpagliati per l’intero continente. I malumori non sono pochi, ma la paura e la convenienza fanno sì che la maggior parte delle persone subiscano passivamente, mentre altre ancora si lanciano sul lealismo più becero e maligno.
Questa accidia civica si infrange però nel 1985. Per minimizzare la portata delle occasionali proteste, il governo decide di mostrare la propria forza schierando una scenografica Parata Militare. Questa semplice strategia incorre tuttavia in un imprevisto, in una scintilla che fa esplodere l’intera polveriera. Un singolo uomo si oppone alla marcia, la situazione degenera. Il risultato è un plotone decimato e decine di mezzi corazzati ridotti a lamiere fumanti.
Vengono fornite diverse versioni di cosa sia effettivamente accaduto alla parata, ma il disastro viene perlopiù attribuito ad alcuni superuomini sobillatori, a una nuova e imprevista forza che sembrerebbe in grado di opporsi al regime. Rinfrancati da questa speranza, i deboli si riuniscono per dare vita alla Resistenza, combattendo il fascismo con veri e propri atti di guerriglia urbana.
I protagonisti e il clima
I giocatori dovranno interpretare proprio questi superuomini, i cosiddetti Ricevitori. Si tratta di persone che per decenni hanno trascorso una vita normalissima, poi, senza preavviso, poteri travolgenti si sono manifestati in loro. Con il tempo la loro pelle si è convertita in un esoscheletro porcellanoso, le loro giunture si sono trasformate in giunti meccanici e le loro vene hanno preso le sembianze di circuiti elettrici. Non solo, la loro schiena può aprirsi per rivelare uno slot in cui inserire un numero limitato di moduli di potenziamento.
I Ricevitori sono però tutt'altro che invincibili: le loro abilità più impressionanti si manifestano solamente in presenza di uno specifico Segnale radio, segnale che il regime fa di tutto per ostacolarne. I problemi affrontati dalla Resistenza valicano inoltre la mera questione bellica: il moto di sommosse si regge su fragili equilibri politici, con diverse fazioni che sono mosse da ideologie contrastanti e che collaborano esclusivamente perché c'è un nemico comune a tenerle unite.
Dal canto suo, il regime fa di tutto per descrivere i guerriglieri come terroristi assetati di sangue, come riottosi senza regole che razziano e uccidono indiscriminatamente. Se vuole vincere la guerra, la Resistenza dovrà convincere il popolo della falsità di queste accuse propagandistiche accattivandosi il sostegno sul territorio e dimostrando di avere un’etica irreprensibile. Lo scontro tra potere e rivoluzionari è sbilanciato a favore di chi controlla i media e flettere i muscoli non è sufficiente a sconfiggere il fascismo.
Sistema di gioco
A prima vista, il sistema di gioco ideato dall'elusivo Chad Walker non può che spaventare. Il manuale passa centinaia di pagine ad approfondire i dettagli dell’ambientazione e il perché delle strategie di guerriglia applicate dalla Resistenza, le regole vengono quindi relegate in coda al tomo e piombano sul lettore con una certa violenza.
Una volta superato lo shock, ci si rende conto che il tutto sia agile e immediato, ma anche che sia necessario applicare al gioco una quantità non indifferente di disciplina e dedizione. Simulando le dinamiche di una vera guerriglia, Sigmata impone di avere sempre a portata d’occhio almeno nove schede di gioco: il riepilogo del personaggio, tre diversi schemi necessari al gameplay, un riassunto degli equilibri politici gestiti dalla Sala Operativa e quattro pagine di potenziali supporti a cui chiedere aiuto.
Una mole di dati soverchiante che, a onor del vero, per buona parte delle partite rimarrà in secondo piano, ma che i giocatori devono essere in grado di consultare in ogni momento. È chiaro che Sigmata non non si accontenti a far vestire ai giocatori i panni di supereroi pronti a menare le mani (per quello andate su Mutants & Masterminds o Project H.O.P.E.), piuttosto vuole immergerli nella complessità politica e morale della resistenza armata, approfondendone le potenzialità così come le insidie.
Per quanto riguarda il lancio dei dadi, ogni azione viene sempre risolta con l’”Elaborazione Dati”. ovvero viene tirato un set di cinque dadi formato da uno o più dadi a 10 facce e/o uno o più dadi a 6 facce. La proporzione tra i due dadi è stabilita dall'esperienza sviluppata dal personaggio nella Tattica di guerriglia che sta utilizzando: più è competente, più potrà attingere ai dadi da 10 facce.
Ogni risultato che eguaglia o supera il sei viene considerato un successo, mentre ogni uno è un fallimento capace di cancellare uno dei successi accumulati. La somma totale di punteggi positivi va a definire il come il Risolutore sia in grado di affrontare la situazione. Spetterà al giocatore il piacere e l’onere di descrivere l’avvenimento con toni pittoreschi.
Sigmata da molta importanza alla partecipazione equilibrata e democratica alla narrazione. Ogni partecipante dovrebbe, almeno su carta, contribuire con delle evoluzioni di trama che vadano a costruire uno scenario condiviso, così che tutti si possano dire in qualche modo artefici di un mondo che avvertono come proprio.
Il manuale
Compatto e colorato, Sigmata: This Signal Kills Fascist si presenta come un volume di 344 pagine custodito da una copertina rigida di ottima fattura. Le sue dimensioni ridotte (15x23 cm) lo rendono facile nel trasporto e comodo alla lettura. Ogni capitolo è arricchito con citazioni, illustrazioni e decori degne di un prodotto di alta gamma.
Le scelte di impaginazione e di struttura del testo sono più vicine a quelle di un libro, piuttosto che a quelle di un manuale GdR. La soluzione di consultazione risulta quindi non ottimale, ma, essendo il tomo perlopiù scritto con tono espositivo, la cosa influisce ben poco sull'effettiva fruibilità del testo. Graditi sarebbero stati degli esempi visivi sul come compilare le schede, ma le indicazioni fornite riescono comunque a essere tanto esaustive da attenuare l’incidenza di una simile mancanza.
Conclusioni
Sigmata, assieme a Four Against Darkness, è uno dei titoli che MS Edizioni vuole candidare a Lucca come gioco dell’anno; visto il clima politico e l’indiscussa qualità del prodotto, ci sono anche buone possibilità che il manuale conquisti il titolo. L’opera di Chad Walker si spinge oltre al mero sfogo ludico, cerca di istruire e, al contempo, si sforza di far pensare i giocatori che vi si immergono.
Le critiche sociali grondano da ogni pagina e vanno ben oltre all'essere semplici frecciatine satiriche. In certe pagine le sfuriate lacerano del tutto la pretesa di finzione, parlano direttamente al lettore per evidenziare i parallelismi tra le politiche attuali e quelle del governo fascista narrato nel manuale. Walker non sposa alcuna ideologia politica costituita, si limita a sottolineare le criticità del sistema occidentale e invita i suoi lettori a porsi delle domande. L’autore, come lui stesso fa notare, non ha risposte, ma spera che qualcuno possa trovarle.
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