Arriva su Netflix Cursed, la serie ispirata all'omonimo romanzo illustrato scritto da Thomas Wheeler e illustrato dal fumettista Frank Miller. Wheeler è anche showrunner della serie.
La giovane Nimue (Katherine Langford) sfugge da sempre al suo destino. Segnata come predestinata a diventare il principale druido del villaggio i cui abitanti la odiano e la temono, vede in un solo giorno la sua vita stravolta. I Paladini Rossi, truppe al servizio di una teocrazia autoritaria, danno la caccia a lei a e tutti Fey, esseri che considerano abomini di natura. Ma quella di Nimue non è solo una fuga. Il destino le porta in dono una spada e degli amici, nonché una missione: portare la spada a un'antico stregone.
Ma chi è lo stregone in fabula? Uno stanco Merlino (Gustaf Skarsgård), l'ombra di se stesso, al servizio di una corte indebolita e demotivata?
Ci si può fidare del giovane e furbo Artù (Devon Terrell)? Tante domande che attanagliano la giovane Nimue, una ragazza che piano piano scoprirà di avere grandi poteri. Non solo, dovrà accollarsi l'onere di essere al centro di un conflitto per la corona, ma anche tra il potere temporale e il potere spirituale.
Come già il romanzo, la serie è una rilettura molto libera del mito arturiano in una chiave allo stesso tempo sia cruda e realistica che indirizzata a un pubblico cosiddetto "young adult".
Non c'è solo il percorso di formazione della giovane protagonista, le sue traversie e dubbi, con qualche elemento di educazione sentimentale, ma anche la narrazione di tempi drammatici e violenti.
Narrativamente e visivamente la serie è una totale ibridazione. Non ha alcuna ambizione di ricostruzione storica veritiera. Punta piuttosto a costruire un mondo secondario che ha dei punti in comune con il nostro, ma è a tutti gli effetti un mondo diverso.
D'altra parte miti, leggende, fiabe, sono narrazioni universali non solo per i concetti espressi, ma perché assumono un senso metaforico collegato al momento storico in cui vengono narrate. C'è sempre un "diverso" perseguitato. I Fey per la loro natura magica, strettamente collegata alla Terra, che agli occhi dei fanatici religiosi diventa demoniaca, simboleggiano i perseguitati di ogni era.
Non solo, ma ci sono sempre vendetta, brama di potere, senso di colpa e tutta quella gamma di comportamenti umani sui quali si costruiscono le storie.
Sono importanti poi il linguaggio e la rappresentazione. Non sono uno storico, non so quanto fosse multietnica la società tra il V secolo e l'inizio del VI, periodo in cui si vogliono collocate le vicende di Re Artù. Ma posso affermare che non ha alcuna importanza, dato che per rappresentare un mondo fantastico oggi lo si debba fare nel modo più inclusivo possibile. Non è un cedimento a un politicamente corretto di facciata a mio giudizio, ma una sensata rappresentazione di tutte le componenti dell'umanità.
Cursed è una fiaba moderna, una narrazione che può essere goduta come intrattenimento, ma anche essere apprezzata per il suo sottotesto metaforico.
La serie si regge su una messa in scena più economica di serie recenti fantasy, ma riesce ad essere credibile perché ha un ottimo cast, con un'apprezzabilissima Katherine Langford ben supportata dagli altri interpreti, i quali danno vita a un eterogeneo spettro di diverse intenzioni e motivazioni, le cui collisioni offrono tantissimi spunti alla narrazione.
Uno spettacolo che non lesinerà emozioni e colpi di scena, con in più il gustoso gioco di scoprire, man mano che la vicenda prosegue, chi sarà chi nella leggenda arturiana a noi nota, quella che, forse in stagioni successive, darà vita ai Cavalieri della Tavola Rotonda.
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