Alle Olimpiadi creano gli eroi, alle Paralimpiadi vanno gli eroi.
Questa frase un po’ enfatica rappresenta bene il tono e lo spiritio di Rising Phoenix – La storia della paralimpiadi, documentario diretto da Ian Bonhôte e Peter Ettedgui.
Il racconto non è cronologico, ma costruisce un filo emozionale che dall’ultima edizione va saltando da un racconto all’altro. Ci sono le esperienze di vita e sportive degli atleti, Tatyana McFadden, Ryley Batt, Ntando Mahlangu, Bebe Vio, Ellie Cole, Jean-Batipste Alaize, Matt Stutzman, Jonnie Peacock e Cui Zhe, intervistati sul loro percorso di vita e sportivo. Nella narrazione un peso importante è la rievocazione della figura e dell’operato del Dr. Ludwig Guttman, medico ebreo sfuggito a quel nazismo che voleva negare la dignità di esseri umani a chi non corrispondesse ai suoi canoni di presunta perfezione. I suoi innovativi metodi di riabilitazione, incentrati anche sulla pratica sportiva, sono all’origine dei “Giochi di Stoke Mandeville”, tenutisi parallelemente alle Olimpiadi di Londra del 1948. Da qui la spiegazione dell’etimologia di Paralimpiadi, che significa Olimpiadi Parallele.
Nel racconto gli inizi difficili del movimento paralimpico, con la prima edizione tenutasi a Roma 1960, fino a passaggi critici, come Mosca 1980 (i russi rifiutarono di ospitare le Paralimpiadi), o Rio 2016, quando rischiarono di saltare per mancanza di fondi, passando per i successi di Pechino 2008 e Londra 2012.
Il racconto cede molto all’enfasi tipica della narrazione dello sport come momento di consacrazione eroica. La voce fuori campo suggerisce un collegamento tra Avengers dei film e fumetti con gli atleti. Anche il linguaggio visivo ricorda i film di genere. Nel cast produttivo c'è un nome familiare a chi conosce la saga di James Bond, per esempio: Barbara Broccoli. L'aspetto spettacolare rende la visione emozionante.
Come contrappunto, pur se di tutt’altro tono, il racconto dalla viva voce degli atleti che, con molta naturalezza, raccontano le proprie vite. Il fulcro della narrazione è ben reso dalla considerazione che se gli atleti olimpici hanno corpi tutto sommato simili e omologati, gli atleti paralimpici presentano notevoli diversità tra loro. Così anche le storie sono diverse, perché diverse sono le reazioni alla disabilità.
Rising Phoenix – La storia della paralimpiadi, su Netflix dal 26 agosto 2020, arriva in un momento storico complesso. Racconta storie che meritano di essere seguite e conosciute in dettaglio. Fanno pensare e molto, a cosa siano le vere difficoltà nella vita e come gli esseri umani siano in grado di superarle.
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