Carbonio Editore pubblica La città condannata, romanzo rimasto finora inedito in Italia di Arkadij Strugackij e Boris Strugackij.
Il libro
Uno stretto lembo di terra, chiuso a est dal Muro Giallo e affacciato a ovest su un profondo e imperscrutabile precipizio: questa è la cosmografia della Città. Gli abitanti, provenienti da epoche e Paesi diversi, trascinano le loro vite in una continua e programmata ascesa e discesa nella scala sociale, mentre una macchina decide di volta in volta la loro professione futura. Ciascuno ha un Mentore, che lo guida all’interno di un gigantesco Esperimento di cui nessuno conosce realmente lo scopo, ma che viene continuamente evocato. E intanto, in alto nel cielo, il grande disco del sole si accende e si spegne secondo uno schema misterioso. Ideata dai due autori già alla fine degli anni Sessanta e rimasta in un cassetto fino al 1989, quando finalmente, nel clima della Perestrojka, fu possibile pubblicarla, La città condannata rappresenta l’opera che, più di ogni altra, raccoglie e sviluppa i temi principali della produzione dei fratelli Strugackij: le eterne domande filosofiche sulla condizione umana, sul complesso rapporto tra ambizione personale e bene collettivo, sul vuoto ideologico. Una toccante metafora del valore della vita e del percorso che ognuno di noi è tenuto a fare.
Tradotto per la prima volta in italiano
Con una postfazione di Boris Strugackij
La quarta di copertina
Il Mentore lo ha detto chiaramente: la cosa più importante è credere in un'idea fino alla fine, in modo incondizionato. Rendersi conto che la non comprensione è una delle condizioni indispensabili per l'Esperimento. E, naturalmente, la più difficile.
I personaggi dei romanzi degli Strugackij sono uomini sufficientemente razionali che si ritrovano di fronte a fenomeni inspiegabili. […] Per costoro la realtà subisce una sorta di slittamento, una percezione tangente al mondo così come si presenta ai più, un angolo di prospettiva differente che fa emergere aspetti assolutamente alieni.
Quaderni d'altri tempi
Un libro inequivocabilmente satirico e di grande spessore filosofico: il più articolato tentativo di descrivere (e forse dirimere) la questione che i due fratelli consideravano il nodo delle problematiche umane e politiche: il dissidio fra ordine e caos.
Los Angeles Review of books
Gli autori
Arkadij (1925-1991) e Boris (1933-2012) Strugackij sono considerati tra i più importanti scrittori russi del ’900. Esperto di letteratura nipponica il primo, astronomo e matematico il secondo, hanno iniziato il loro lungo sodalizio negli anni Cinquanta. Le loro opere sono state tradotte in molte lingue, ricevendo ampi riconoscimenti. Tra i libri usciti in Italia: Picnic sul ciglio della strada (dal quale Andrej Tarkovskij ha tratto il film Stalker), La chiocciola sul pendio (Carbonio, 2019). In Russia è uscita l’opera omnia in 33 volumi.
Arkadij e Boris Strugackij, La città condannata, Traduzione di Daniela Liberti, Carbonio Editore, Collana Cielo Stellato, pagg. 432, 18€ (cartaceo), 8,99 (eBook)
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