Torna al cinema dopo otto anni di rimandi I Croods 2 – Una nuova era, prodotto da DreamWorks Animation e con un cast di tutto rispetto. Infatti tra le voci italiani figurano Alessandro Gassmann, Virginia Raffaele, Benedetta Porcaroli, Francesco Pannofino, Alice Pagani e Leo Gassmann.
La storia parte dove l'abbiamo lasciata alla fine del primo film. La famiglia Croods ha accolto il giovane e brillante orfano Guy rendendolo ufficialmente membro del "branco". Inevitabilmente, come si poteva già intuire nel capitolo precedente, nasce del tenero tra lui e la figlia Eep. Cos'altro poteva succedere tra due adolescenti? Lo stile di vita della famiglia però mal si adatta alla necessità di intimità di una giovane coppia e la possibilità di farsi una nuova vita si nasconde dietro un alto muro sicuramente costruito da altri esseri umani…
Questo secondo capitolo non necessita di vedere il primo, perché una deliziosa animazione disegnata come illustrazioni rupestri fa un adeguato e brevissimo riassunto della puntata precedente. Naturalmente è consigliabile recuperarlo comunque per arrivare in sala già affezionati ai protagonisti, ma il loro carisma conquisterà subito anche coloro che li conosceranno per la prima volta.
Inoltre in un flashback conosciamo brevemente i genitori di Guy, che servirà come anello di congiunzione narrativo tra il passato e le vicende che vivranno qui.
La direzione artistica è eccezionale. Sequenze, colori e la caratterizzazione dei personaggi e di tutti gli animali che li accompagnano sono ispirate e originali. Chi vi scrive necessita al più presto di un artbook/bestiario con tutte le creature fantasiose mostrate in queste due pellicole per gustarsi bene tutti i dettagli fanta-zoologici di tutte le coloratissime bestie che appaiono. I personaggi forse meno ispirati, ma comunque molto appariscenti, sono proprio i nuovi co-protagonisti, fin troppo New Age, ma perfettamente in linea con lo stile sopra le righe della saga. Persino gli scimpugnoni (lo dice il nome stesso: scimmie che comunicano prendendosi a pugni) sono caratterizzanti con grande varietà, come una sorta di Puffi ma molto più turbolenti e facinorosi.
In questo caso si soffre poco della sindrome di ansia da prestazione che comunemente affligge le seconde pellicole. Qui si va ben oltre la storia di sopravvivenza famigliare, dando sfogo a tutta la fantasia possibile, forse esagerando addirittura, con gran spettacolarità. Riesce comunque a inserire tematiche come la crescita e i cambi di necessità adolescenziali, l'amore della famiglia, l'importanza di non sottovalutare mai il peso delle parole e una denuncia un po' forzata ma calzante all'assuefazione da TV/social/streaming. Sì sono riusciti a mettere pure questo nell'era preistorica.
L'ora e mezza scorre via liscia, divertendo parecchio. Se anche i bambini in sala hanno applaudito alla fine, qualcosa significherà pure.
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