La vita di Nove è iniziata in salita. Nona di una cucciolata, durante la sua vita viene ceduta, abbandonata, rinominata più volte. La conosciamo come Marona negli ultimi attimi della sua vita, quelli in cui si dice che si ripercorrano i momenti più salienti del proprio vissuto.
Così, dalla nascita, agli attimi che ne precedono la morte, è la stessa Nove, o Marona se volete, a raccontare i suoi incontri, a descriverci il suo mondo e i suoi sentimenti, i suoi rapporti con quegli strani animali che sono gli uomini.
La mia fantastica vita da cane di Ange Damian è, dal punto di vista visivo, uno dei più interessanti e suggestivi film di animazione degli ultimi anni. Unisce diverse tecniche con un uso intenso dell'espressività dei volti, delle posture, dei corpi.
Lo scopo è darci la visione soggettiva di un animale che osserva il mondo degli uomini senza gli strumenti per decodificarli.
Ci sono parecchi momenti emozionanti, altri commoventi, altri che suscitano indignazione e compartecipazione.
Nonostante non duri molto, forse l'unico limite è la sovrabbondanza e, talvolta, la ridondanza di stimoli, che rischiano di stancare.
In ogni caso, se cercate qualcosa di diverso, che unisca suggestioni pittoriche espressioniste e surrealiste alla narrazione, avrete in questo film l'occasione che fa per voi.
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