Come mai potrebbero incrociarsi le strade di Flash, supereroe moderno, con Zagor, eroe vissuto nel mondo del XIX secolo?
In realtà non solo sono personaggi di epoche diverse, ma di differenti universi narrativi. Il primo del mondo DC Comics, che in se è un multiverso da prima che il termine diventasse popolare. Il secondo vive in un suo mondo, separato persino da quello degli altri personaggi editi da Sergio Bonelli Editore.
Ma le case editrici possono mettersi d'accordo, trovare un punto d'incontro, e creare l'occasione per una storia, cosi è nato Flash Zagor – La scure e il fulmine, volume che la racconta.
La storia di Flash Zagor – La scure e il fulmine
La sceneggiatura di Mauro Uzzeo e Giovanni Masi assolve ai compiti di ogni team-up. Presenta i personaggi nel loro contesto originale, creando da subito, nel prologo pubblicato a parte, incluso nel volume, l'occasione per la quale i due personaggi poi si andranno a incontrare.
L'incontro, va detto poi chiaramente, non sarà subito amichevole. Al pubblico non piace solo che i supereroi si incontrino, ma anche che si scontrino, magari per un equivoco per il quale ognuno è convinto che l'altro sia il cattivo della storia. D'altra parte, essendo i titolari della loro testata, qualsiasi altro personaggio che voglia la scena, o è un comprimario, o un cattivo.
Lo scontro di ego però dura il minimo necessario affinché qualcuno gli faccia rendere dell'equivoco, magari con il palesarsi della vera minaccia. Di solito, come anche in questo caso, l'alleanza tra criminali antagonisti storici di entrambi i personaggi.
Arriverà quindi il momento di affrontare lo scontro con i veri cattivi. Accorreranno amici e alleati di entrambi. I cattivi mangeranno la polvere.
Non credo di fare spoiler perché la struttura è consolidata e questa storia non sfugge al modello. Spoiler sarebbe se vi anticipassi i dettagli, i piccoli colpi di scena.
Zagor è certamente il più assimibile ai supereroi dei personaggi bonelliani. Non ha superpoteri propriamente detti, ma grandi abilità. Flash ha superpoteri di categoria superiore, ma il modo trovato per limitarli è convincente. Così come convincente appare il modo in cui Zagor si spinge con coraggio e abilità oltre i suoi limiti.
Siamo di fronte a un chiaro omaggio ai due personaggi, volto a farli esprimere nel modo migliore possibile, attingendo a piene mani alla loro mitologia, per creare una storia che appartenga a entrambi in modo paritario.
Appunti di stile
Graficamente il volume mira allo spettacolo. Lo stile è quello dei comic book, praticato all'esperto Davide Gianfelice. Sono tanti i momenti in cui sarà possibile lanciarsi in virtuosismi, perché la dimensione dello scontro crescerà, fino all'escalation finale. Come è giusto che sia nel fumetto, la narrazione nasce dalla totale integrazione tra parole e racconto per immagini.
Dettagli, espressioni, posture e composizione delle tavole immergono il lettore nel racconto, per avvinghiarlo fino alla fine.
Se il paesaggio urbano è ben definito, lo spettacolo della natura nella foresta di Darkwood, teatro della maggior parte della vicenda, sembra avere appassionato maggiormente il disegnatore.
A completare la narrazione contribuiscono sia gli ottimi colori di Adele Matera e Luca Saponti, che il lettering creativo di Marina Gianfelice.
Conclusioni
Sul fronte storico/commerciale Flash Zagor – La scure e il fulmine è una pietra miliare. La prima storia completa, dopo 3 numeri zero, dell'incontro tra due realtà editoriali, la Bonelli e la DC, diversissime tra loro.
Sul fronte narrativo è una storia dagli schemi consolidati, quasi prevedibile nel suo svolgimento e nel suo esito. Ma questo era il suo scopo. Come spesso accade, la differenza non è in quello che viene raccontato, ma nel come.
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