Kamala Khan è una ragazza di Jersey City fan sfegatata degli Avengers. Su internet si diverte a creare fan fiction in cui ne racconta le gesta, con un'attenzione particolare alla sua eroina preferita: Carol Danvers, alias Captain Marvel. Si è preparata con cura un costume a tema per la prima AvengersCon, alla quale vuole partecipare alla gara di cosplay. Con l'aiuto dell'amico rigorosamente friendzonato Bruno riesce persino ad aggirare il rifiuto dei genitori a farla partecipare. Cosa può andare storto? L'improvviso insorgere di superpoteri, per esempio, che la fanno diventare un'eroina suo malgrado.
Ora dovrà gestire la sua vita privata, i suoi studi, i rapporti con gli amici e con la comunità religiosa musulmana della quale fa parte, stando attenta a non fare scoprire la sua identità di supereroina.
Ms. Marvel è la trasposizione televisiva di un personaggio dalla storia relativamente recente dei fumetti Marvel. Ideata, in questa versione, da G. Willow Wilson e Adrian Alphona. Le prime due puntate della miniserie ideata da Bisha K. Ali per conto dei Marvel Studios attingono a piene mani al primo ciclo di storie dell'eroina, Fuori dalla Norma risalente al 2014, uno degli esordi più brillanti degli ultimi anni.
L'autrice ha molto in comune con Kamala, dalla religione alla residenza geografica, alla passione per Carol Danvers, eroina di riferimento per le lettrici di fumetti supereroistici.
L'adattamento non è pedissequo, perché tante sono le differenze tra universo fumettistico e MCU. Non è scopo di queste brevi impressioni segnalarle.
Ragionando sulla miniserie TV in quanto tale, emerge la chiara volontà degli showrunner di parlare il linguaggio di una platea che non è composto di soli "true believers", cresciuti con le creazioni di Stan Lee e Jack Kirby, bensì quello di ragazzi che oggi hanno l'età a cui i padri fondatori s'ispiravano. Se Spider-Man parlava ai ragazzi del 1963, Ms. Marvel in questa incarnazione si rivolge ai nati dal 2015 in poi.
Kamala, nell'interpretazione efficace di Iman Vellani, è una ragazza in bilico tra vari mondi che, così come l'amica Nakia (Yasmeen Fletcher), non vuole necessariamente sceglierne uno, bensì fare delle scelte che li includano entrambi. Il cast di contorno contribuisce a creare l'atmosfera da teen comedy, dal fedelissimo Bruno di Matt Lintz, ai bravissimi genitori, interpretati da Mohan Kapur e Zenobia Shroff.
Non manca la biondina superficiale, Zoe Zimmer, interpretata da Laurel Mardsen, che però potrebbe non essere come sembra all'inizio.
Le prime due puntate sono solo l'inizio dell'inizio, il racconto delle origini di un personaggio che avrà un ruolo importante nel MCU, così come lo ha avuto in quello fumettistico.
A parte i riferimenti agli Avengers, non è ancora chiaro da questi due episodi se siamo in un universo variante oppure no. Dopo Loki e Dr. Strange in The Multiverse of Madness la domanda non è peregrina. Ma è presto per rispondere.
Per ora meglio farsi trascinare da un'eroina che sprizza freschezza e simpatia. Una persona vera già in bilico tra due mondi che improvvisamente si troverà catapultata in un altro mondo ancora.
Da seguire, auspicando che il resto degli episodi mantenga dritta la rotta verso il divertimento.
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