Qual è la storia di Buzz Lightyear, quello "vero", non il giocattolo. Ovvero: qual è il film del personaggio del nuovo giocattolo preferito del piccolo Andy di Toy Story?
A questa domanda vuole rispondere Lightyear – La vera storia di Buzz, film diretto da Angus MacLane che inizia dritto nel cuore dell'azione.
L'astronave guidata dallo space ranger approda su un pianeta sconosciuto e le cose si fanno subito complicate. Una missione di routine diventa un naufragio su un pianeta sconosciuto e ostile.
Ma Buzz non demorde, vuole aiutare la sua amica Alisha Hawthorne e tutta la comunità di esseri umani dispersa a lasciare il pianeta, pertanto si offre volontario per una missione di soli 4 minuti che lo porterà oltre lo spazio e il tempo. A complicare le cose ci sarà anche l'arrivo del misterioso Zurg il quale, a capo di un esercito robotico, sembra avere molto interesse proprio per Buzz. Il ranger comunque non sarà solo. Verrà infatti affiancato da un gatto robot e da un improbabile manipolo di personaggi. Degli individui che, trovandosi al posto sbagliato nel momento sbagliato, diventeranno eroi, forgiandosi come una squadra.
Al di là del racconto volutamente oscuro di una trama densa di colpi di scena, Lightyear – La vera storia di Buzz è un film che si presenta semplice, ma rivela una natura più complessa di quanto immaginato.
Questo perché, pur presentando situazioni che sicuramente attingono a piene mani a stilemi fantascientifici ben noti: space opera, paradossi spazio temporali, avventura di esplorazione. È però l'assemblaggio di queste situazioni ad avere una sua originalità e freschezza.
La storia di Buzz è quella di un uomo che non si perdona per un errore commesso, al quale vorrebbe fare di tutto per rimediare. Un uomo il cui peggior nemico è in realtà se stesso. Buzz scoprirà varie cose nel suo percorso: che nessun uomo è un isola; che una squadra può essere messa insieme anche da personaggi tutt'altro che perfetti e infallibili, perché nessuno lo è in realtà; che gli errori è forse meglio accettarli e convivere con essi, perché non si possono cancellare con un colpo di spugna.
Buzz è in questo l'esatta controparte del suo alter-ego giocattolo visto in Toy Story. All'inizio è preso e compreso da se stesso, poi gradualmente comprende meglio i suoi limiti, ma anche i suoi pregi, li accetta e inizia a conviverci.
E, come in Toy Story, Buzz scoprirà il valore dell'amicizia e che l'unione del gruppo fa la forza.
I 100 minuti di Lightyear – La vera storia di Buzz scorrono senza noia, con tanti colpi di scena, gag ironiche e autoironiche, molto sense of wonder trasmesso sia da scenari avvolgenti che da animazioni tecnicamente sofisticate, aiutate dalla colonna sonora trascinante di Michael Giacchino.
Uno spettacolo da godersi fino in fondo con tutta la famiglia, attendendo con pazienza anche la scena proprio alla fine dei titoli di coda.
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