Poco prima della I Guerra Mondiale, uno stregone tanto incapace quanto ambizioso, evocò Sogno, detto anche Sandman, il Re del reame generato dai sogni degli esseri umani, del quale è il signore assoluto. In realtà avrebbe voluto evocare sua sorella Morte, ma sbagliò qualcosa e si ritrovò ad avere imprigionato il mitico Sandman. Sandman rimase imprigionato per oltre ottant'anni. In quel periodo il nostro mondo caddé nella disperazione; gli esseri umani smisero di sognare; si diffuse un'epidemia di malattia del sonno; ci furono due guerre mondiali.
La storia di The Sandman inizia con la cattura di Sogno, ma corre veloce al giorno in cui riesce a liberarsi, iniziando un percorso tra il nostro mondo e il suo reame. Il suo primo obiettivo è riprendersi i simboli del suo potere: l'elmo, il sacchetto della sabbia dei sogni, il suo rubino. Strumenti indispensabili per governare i sogni degli umani e ricostruire il suo regno distrutto.
Gli daranno aiuto i pochi suoi sudditi rimasti: la fida Lucien, la bibliotecaria; Caino e Abele, ai quali dovrà chiedere subito un sacrificio; il corvo Matthew. Altri se ne aggiungeranno.
The Sandman è la storia del peregrinare di una entità immortale nel nostro mondo e non solo, anche all'Inferno governato da Lucifer. Ma è anche la storia della sua interazione con gli esseri umani, con percorso che si rivelerà pieno di sorprese e di cose da imparare su cosa è il senso della nostra stessa vita. Un percorso che non sarà privo di pericoli.
The Sandman è l'adattamento del fumetto ideato da Neil Gaiman, Sam Kieth e Mike Dringenberg, pubblicato tra il 1988 e il 1996. Si tratta di uno di quei fumetti che, partendo da un personaggio supereroistico esistente della DC Comics, ne prende gli elementi fondamentali e sostanzialmente lo stravolge completamente, creando qualcosa di completamente diverso. Non solo diverso nelle storie, ma anche nella struttura narrativa e grafica. Il fumetto fu pubblicato in albi seriali mensili, con l'etichetta Vertigo della DC, per poi essere proposto in volumi che raccoglievano i vari archi narrativi.
Si trattò di un "successo di culto". Se infatti è pur vero che la testata ha avuto ottime vendite e ha vinto numerosi premi, è rimasta comunque al di sotto dei numeri delle testate supereroistiche più note al grande pubblico. Ma questo non è mai stato un problema. Aveva comunque numeri per suscitare l'interesse di un adattamento cinematografico, anzi di certo superiori a quelli di fumetti che invece in questi anni abbiamo visto trasposti al cinema o in serie televisive.
Quello che contava è che il materiale per una serie tv, o dei film, c'era.
Tocca fermarsi, perché sono stati scritti saggi sulla mitologia di Sandman, sui suoi archi narrativi, su cosa siano gli Eterni e tutto la cosmogonia, sull'importanza della Vertigo nella storia dei comics, e tanto altro ancora. Quello che mi interessa dirvi è che leggere il fumetto è una meravigliosa avventura che vi invidio se non l'avete ancora fatto. Sarebbe molto bello riuscire a rileggerlo con la stessa verginità.
Quello che conta è che The Sandman, la serie prodotta dallo stesso Neil Gaiman e da David S. Goyer, ispirandosi a quella serie fumettistica, compie un altro salto, raccontandoci quelle storie in una forma adattata al nostro tempo.
Credo che in un adattamento la fedeltà sia il minore dei problemi. Gaiman poi è abbastanza esperto di scrittura di diversi media per gestirne le differenze.
L'universalità di una storia sta proprio nella sua capacità di essere narrata in forme e modi diversi a seconda del momento, mantenendo intatta la sua essenza.
Come in una buona serie, la mitologia c'è, e viene svelata piano piano, con i giusti tempi. La stagione ha diversi archi narrativi e racconta diverse storie, accogliendo molti comprimari di lusso: Charles Dance, Stephen Fry, Jenna Coleman, Gwendolyn Christie e David Thewlis, tra i tanti.
Ma i comprimari non potrebbero reggere l'impatto se non ci fosse un protagonista credibile, e in questo senso Tom Sturridge è perfetto nel ruolo di Morfeo, come brillante è Vivienne Acheampong nel ruolo di Lucien ed efficace Vanesu Samunyai nel ruolo di Rose Walker, centrale nell'ultimo arco narrativo della stagione. Conoscendo gli sviluppi dei prossimi anni mi aspetto una crescita nel ruolo di Morte di Kirby Howell-Baptiste.
Credo che i veri effetti speciali della serie siano proprio nella capacità degli attori di reggere le interazioni, gli scambi uno-a-uno.
Va detto che la messa in scena è all'altezza di un progetto cinematografico, magari non ad altissimo budget, ma di certo capace di suscitare le emozioni e il sense of wonder.
Se lo scopo della serie era narrare il cuore, l'essenza della storia di Sandman, ritengo sia stato raggiunto in pieno. Sandman/Morfeo/Sogno/Dream è un'entità che è alla ricerca di un ruolo in mondo che sembra averlo dimenticato. Ma allo stesso tempo è un bambino che deve comprendere cosa sia l'essenza dell'essere umani. Inizialmente tronfio e superbo, dovrà accettare non solo l'idea di non essere infallibile, ma anche l'aiuto che gli verrà offerto, comprendendo che neanche un Eterno può essere solo.
Il suo viaggio è solo all'inizio e riserverà a noi e lui, pericoli ed orrori ma anche meraviglie.
1 commenti
Aggiungi un commentoBene. Come ho già scritto su Fantascienza.com, da qualche anno intravedo l'opera in una fumetteria che di tanto in tanto frequento. Il titolare me l'ha anche consigliata più volte.... ma a memoria (è qualche mese che non ci vado), mi pare che ogni volta che apro i volumi, non mi entusiasma molto il tratto grafico.
Forse per quest'opera dovrei rivedere la priorità e puntare sul contenuto... ma non conoscendolo....
Chissà che la serie Netflix con mi illumini. Quanto prima le darò un'occhiata.
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