Akira non ha bisogno di grandi presentazioni per coloro che amano l'animazione. Uscito al cinema in Giappone nel 1988 e dall'anno successivo nel resto del mondo, si è ben presto elevato a cult perché è stata una delle più fulgide dimostrazioni che i lungometraggi animati si potevano utilizzare anche al cinema per raccontare storie estremamente mature con un livello artistico altissimo.
Proprio essendo un prodotto per un pubblico adulto (anche se molti l'hanno conosciuto durante l'adolescenza) la presenza di una notevole dose di violenza e sangue non lo rendono adatto alle persone facilmente impressionabili e ai bambini perché non possiedono ancora le giuste chiavi di lettura per capirlo.
Il regista Katsuhiro Ōtomo è anche l'autore del manga dal quale è tratto, che ha lavorato sul film ancora prima di concludere il fumetto, pur avendo ben in mente la storia che intendeva raccontare. Le due opere quindi, pur raccontando la stessa storia usando al meglio il rispettivo supporto, offrono approcci differenti. Sebbene l'anime abbia dalla propria parte la maestosità dell'animazione e il coinvolgimento dato dalla musica, nei sei volumi del manga c'è molto più spazio per sviscerare la vicenda e approfondire molti aspetti.
La musica ricopre un ruolo fondamentale: incalzante, spaventosa, capace di creare l'atmosfera di aspettativa crescendo fino a trascinare le emozioni dello spettatore verso le scene clou. Nonostante sia un prodotto di fine anni Ottanta la fluidità dell'animazione resta eccellente. Certo, il restauro in 4K sicuramente ha giovato, ma il materiale di partenza già all'epoca aveva alzato l'asticella della qualità a dismisura.
Il film è diventato una pietra miliare del genere cyberpunk, che ha attinto a molti elementi tipici del genere già visti nel cinema, nella fantascienza e nella space opera, ma ha anche contribuito a solidificare questo immaginario, creando scene e situazioni divenute così iconiche da essere spesso omaggiate in molte altre opere successive fino a oggi.
Per coloro che ancora non sapessero di cosa tratta Akira, la storia è una delle tante rielaborazioni in chiave fantascientifica di uno dei periodi più bui della storia giapponese: l'incubo della devastazione data dalla bomba atomica.
Siamo nel 2019, dopo che la terza guerra mondiale ha devastato il mondo e una potentissima deflagrazione ha raso al suolo la città di Tokyo. Ora Neo Tokyo assume i connotati della tipica città cyberpunk: grattacieli altissimi e luci al neon incombono su strade malconce dove squallore e criminalità sono il rovescio della medaglia di un apparente lusso. Tra queste strade avvengono scorribande di teppisti centauri, tra questi i due protagonisti della storia: il leader Kaneda e l'amico Tetsuo. Intanto un gruppo di ribelli cerca di opporsi al governo fortemente militarista e capitalista, più interessato al proprio potere che al benessere della popolazione, che sta anche portando avanti un progetto di studio su bambini dotati di poteri mentali straordinari. È proprio in seguito a un incidente con uno di questi bambini, evaso dal laboratorio governativo, che Tetsuo rimane ferito, viene prelevato dai soldati e si scopre che anche lui possiede un potere latente ed estremamente distruttivo.
Kaneda è il protagonista relativamente positivo della storia. È un violento ed egoista teppista sempliciotto, ma ha sempre avuto un carattere forte e deciso, nonché protettivo verso le persone a cui vuole bene, tra questi proprio l'insicuro Tetsuo. Quest'ultimo, sviluppando il proprio immenso potere, ne verrà sopraffatto, scoprendo di non essere più l'eterno secondo. Tutta la trama ruota proprio intorno ai temi della riscossa: quella dei ribelli contro il governo, quella di Tetsuo che si sente finalmente più forte degli altri, il tutto amalgamato dalla testardaggine di Kaneda che fa di tutto per cercare di salvare l'amico e Kei, una ragazza che milita tra i ribelli, alla quale Kaneda si affeziona subito e che lei stessa sarà importante per fargli raggiungere i propri obiettivi. Anche tra le fila degli avversari si trovano personaggi che potremmo definire positivi ma che a conti fatti non lo sono realmente, come il colonnello Shikishima, a capo del progetto sullo studio dei bambini con i poteri psichici, ma che si rivela decisivo, disobbedendo agli ordini del governo, per contrastare i poteri di Tetsuo.
Ma chi è o cos'è questo Akira? Si scoprirà un po' per volta durante tutto il film, con indizi disseminati tra flashback e dialoghi. L'origine dell'immenso potere ai quali possono attingere questi ragazzi verrà compreso con un paragone che si materializzerà nel finale, ma la situazione difficile della società e tante motivazioni spesso vanno intuite analizzando bene l'ambiente e i comportamenti dei personaggi, perché tutto il film procede con il piede sull'acceleratore, prendendo velocità proprio come l'iconica moto rossa di Kaneda.
Le scene di azione sono spesso assurde e tutt'altro che credibili, ma fa tutto parte della teatralità messa in piedi per raccontare una storia che è allo stesso tempo epica e tragedia, con un finale tutto da interpretare proprio come la fantascienza d'autore.
Akira è giustamente considerato un capolavoro del cinema e questa è senz'altro un'occasione da non perdere per godersi un simile spettacolo sul grande schermo.
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