Cosa si può dire di nuovo su I tre moschettieri, romanzo di Alexandre Dumas del 1844, letto e riletto, visto e rivisto, adattato in tutte le forme e i media possibili, dal cinema, al fumetto, al cartone animato, parodiato, riletto in ogni chiave possibile?
Probabilmente nulla, ma non sembra questo lo scopo del regista Martin Bourboulon e degli sceneggiatori Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière nel riportare l'ennesimo adattamento della saga letteraria, composta anche dai due seguiti Vent'anni dopo e Il visconte di Bragelonne.
Nel puro spirito del romanzo d'appendice, antesignano della moderna serialità cine-televisiva, I tre moschettieri – D'Artagnan è il primo di due film che riportano sullo schermo dei personaggi che sono ormai archetipici, tanto è consolidata la loro fama nella cultura popolare.
Il ritmo della narrazione è veloce sin dalla prima scena, con il giovane D'Artagnan che dimostra il suo coraggio, e la sua inconscienza, rischiando seriamente la morte. Proseguendo con lo spirito guascone con il quale si trova a duellare in sbruffoneria con i futuri amici Athos, Porthos e Aramis e via continuando con la mescolanza di duelli, intrighi e storie d’amore che hanno sempre lasciato il lettore incollato al romanzo e lo spettatore alla sedia.
La chiave di lettura è di mantenere quanto c’è di buono nell’intreccio, ricordandosi che i tre moschettieri, anzi quattro, sono quanto di più vicino ai supereroi avesse la letterattura francese già dal diciannovesimo secolo.
Registicamente quindi ci sono concessioni all’action moderno, con una nervosa camera a mano, momenti concitati e immersivi, e una rappresentazione del diciassettesimo secolo meno laccata di quanto visto in altri adattamenti.
Si può essere divertenti raccontando per l’ennesima volta una storia nota? Sembra di sì stavolta.
Alla buona riuscita a al divertimento concorrono una buona ricostruzione d’ambiente, una sceneggiatura piene di ritmo e quasi senza pause.
A tutto questo c’è da aggiungere le buone scelte di casting, sia nei ruoli principali, con autentiche star del cinema francese come Vincent Cassel nel ruolo di Athos, Louis Garrel in quello di Luigi XIII ed Eva Green, perfetta Milady. Spicca anche Vicky Krieps nella parte della regina di Francia, Anna d’Austria, centrale nel famoso intrigo della collana, e Lyna Khoudri nella parte di Constance. François Civil, Romain Duris e Pio Marmaï completano il quartetto dei moschettieri rispettivamente nei ruoli di D’Artagnan, Aramis e Porthos.
Non è uno spoiler se vi preannuncio che il film, come nella tradizione del feuilleton, si conclude con un cliffhanger che vuole proiettare lo spettatore dritto nell’attesa del seguito, I tre moschiettieri – Milady, girato insieme a questo primo capitolo e la cui distribuzione è prevista entro l’anno 2023 in Francia.
Un secondo capitolo preannunciato anche da una scena alla fine dei titoli di coda, stuzzichino per rendere impaziente l’attesa.
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