Una casa, un libro maledetto, le registrazioni di una evocazione che sarebbe meglio non ascoltare, le vittime che, una per una, saranno falcidiate da un male antico.

Questi gli elementi canonici, a rischio di diventare stereotipi se usati senza molta fantasia, di molti horror, tra il quali Evil Dead, film del 1981 di Sam Raimi, arrivato nel nostro paese nel 1984 come La casa. Il film ebbe due seguiti ufficiali – La casa 2 e L'armata delle tenebre –, dando vita a una serie TV e a varie case edificate abusivamente, inserite fittiziamente nei titoli italiani di film che non la saga di Raimi non c'entravano niente. Nel 2013, sull'onda dei remake/reboot di molte saghe horror anni '80, arrivò anche il reboot. Dieci anni dopo Evil Dead Rise, da noi La casa – Il risveglio del male, fa ripartire di nuovo la saga.

La casa - Il risveglio del male
La casa - Il risveglio del male

Se l'incipit ci porta nel classico cottage in riva al lago, la vicenda centrale del film, visibile come un lungo flashback, ci porta in città. Meglio sarebbe stato a questo punto chiamarlo L'appartamento.

Pretesto della vicenda è il tumultuoso riavvicinamento di due sorelle, interpretate da Ellie e Beth, rispettivamente interpretate da Lily Sullivan e Alyssa Sutherland. La prima deve gestire il trasloco dalla palazzina in demolizione e altri problemi con i tre figli, quando arriva improvvisamente a trovarla la seconda, con un altro carico di problemi e di bisogno di aiuto. Ma i problemi del mondo reale si complicano quando, per circostanze del tutto pretestuose, un antico demone si risveglia e comincia a cercare di possedere i componenti della famiglia e il vicinato.

La casa - Il risveglio del male
La casa - Il risveglio del male

Da quel momento in poi La casa – Il risveglio del male scritti e diretto da Lee Cronin, diventa una parossistica lotta tra umani e demoni, con elementi e citazioni afferrate senza fantasia da tutta la cinematografia horror conosciuta, dilaniate e fatte a pezzi come le vittime del film.

Così per tutti i 90 minuti circa del film, con un campionario di noia e prevedibilità senza pari, privo del tutto di quell'ironia che aveva fatto la fortuna della serie al cinema e in TV, con adattamenti anche in altri media.

La confusione regna sovrana. La mitologia è rabberciata. Le situazioni sono stantie. Le metafore sono di una banalità sconcertante.

La casa - Il risveglio del male
La casa - Il risveglio del male

Ma è l'ironia è la vera grande assente di questo film. Il vero problema del film non è tanto nelle situazioni assurde che vengono descritte, forse anche tipiche dell'horror. Il problema è che si prende troppo sul serio, la dove la saga di Raimi rompeva il muro della sospensione dell'incredulità con un misto di ironia e terrore che ha fatto scuola. 

Nei crediti produttivi ci sono anche Sam Raimi e Bruce Campbell, come produttori associati, ma è probabile che sia solo una specie di riconoscimento per aver creato la saga, più che un ruolo in questo pasticcio senza capo né coda.