I film per ragazzi hanno un duplice scopo: quello di lasciarli evadere dalla quotidianità e quello di far capire loro che non sono soli nelle proprie difficoltà. Un compito che di questi tempi assume maggior valore dopo gli anni turbolenti appena trascorsi dei quali ci stiamo ancora leccando le ferite, che nei giovani sono spesso anche più profonde. Allora lasciamoli sfogare, diamo loro un momento di libertà che non potranno mai più riprendersi.
Nell'anno 2257 alcuni ragazzini che vivono su una colonia mineraria Lunare compiono un gesto incredibilmente incauto: per assecondare il desiderio del loro migliore amico che sta per abbandonare per sempre la base organizzano una gita in barba alle norme di sicurezza. Non solo sarà la loro ultima scorribanda insieme, ma è anche ammantata di curiosità verso il mistero del lontano Cratere; una missione affidata a Caleb dal padre, poco prima di rimanere vittima in un incidente nelle miniere. Lo slancio emotivo deriva tanto dal desiderio di esaudire le ultime volontà del padre quando nello scoprire che anche la madre sognava di mostrare il cratere al figlio. Nonostante siano trascorsi molti anni dalla sua morte, il ricordo della madre è ancora molto vivido nei pensieri del ragazzo e del padre. Quest'ultimo, con affetto, ripensa alla gita che fece con lei al cratere, prima della nascita di Caleb.
Le premesse e la narrazione seguono il filone dei film per ragazzi che venivano mandati in onda in TV nelle mattine estive dove una masnada di marmocchi tra i dodici e i quindici anni motivati dalle ragioni più disparate ma per loro importanti, consapevoli di mettersi in grossi guai, partivano all'avventura divertendosi da matti. L'ingenuità e la sicumera tipiche di quell'età fa correre loro rischi anche mortali, ma quando si passa un'avventura così intensa, anche nella durata di poche ore o pochi giorni, inevitabilmente si crea un legame unico che durerà tutta la vita.
Crater è proprio questo. Di fronte a scelte narrative un po' forzate, necessarie per dare l'avvio alla vicenda e a motivare alcune situazioni, il focus è proprio sul rapporto tra i protagonisti: le loro ambizioni, le loro fragilità, le nuove amicizie, il legame profondo che li unisce del quale forse non se ne rendevano conto finché non ci si confida apertamente. Qui il viaggio e soprattutto i compagni di viaggio sono importanti tanto quanto la meta, che si rivelerà qualcosa di inaspettato. Cosa potrà mai esserci tra oltre duecento anni nascosto in un cratere sulla Luna, in mezzo ad avamposti popolati da minatori e prototipi di abitazioni meravigliose ma abbandonate?
Alcune sequenze sono forse eccessivamente diluite, ma l'equilibrio tra l'aspetto emozionale dei ragazzi, conoscere gradualmente i retroscena della loro vita e quindi il loro carattere, insieme alla crescente curiosità verso la meta sempre più vicina traina l'attenzione dello spettatore. Dopotutto il pubblico di riferimento sono proprio i coetanei dei protagonisti che sicuramente soprassederanno ad alcuni passaggi narrativi un po' deboli, concentrandosi sul fatto di guidare un rover sulla Luna, volteggiare nella propria tuta spaziale e giocare a baseball al chiaror di Terra.
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