Esistono infiniti mondi di fantasia. O meglio, che per noi sono di fantasia, ma che per i personaggi che vivono lì sono la realtà, per quanto pazza e contradditoria. Ma i brutti espedienti di trama, i personaggi irrisolti, e tutto quanto possa danneggiare la narrazione non sono cose inevitabili. A dare una mano ci sono i "plot holes", un gruppo di personaggi appartenenti a diverse realtà narrative che viaggiano tra gli universi delle narrazioni nell'intento di sistemare le loro discrepanze. Non sempre ci riescono, specialmente perché anche le loro storie di origine sono problematiche.
Per esempio, Cliff, che pensa di essere un autore di storie, sia pure in crisi creativa, e invece è il personaggio di un fumetto autobiografico non molto riuscito. Quando viene reclutato da Ed, diminuitivo di Editor, un'anziana e combattiva signora, con la proposta di unirsi a uno sgangherato e disfunzionale gruppo di personaggi provenienti da diverse "realtà" per pericolose missioni di "editing", stenta a credere che sia possibile.
Il gruppo comandato da Ed è quanto di più male assortito si possa pensare: Johnny Manga, avventuriero di un manga robotico; Kevin, un monello protagonista di una vecchia striscia a fumetti; Röar, un guerriero felino antropomorfo di un mondo fantasy; Rasoir, una villain di un pastiche gotico-piratesco.
Ben presto Cliff, il cui nome di battaglia è Inkslayer, scoprirà le origin story di ciascuno dei suoi compagni di squadra, e il segreto dietro la morte di Surge, villain di un fumetto supereroistico caduto in azione.
Sean Gordon Murphy, scrittore e disegnatore di The Plot Holes, si diverte a scorazzare divertito tra i generi, proponendo diversi stili di scrittura e disegno. L'idea di personaggi consapevoli di essere tali ha ovviamente illustri precedenti, dai Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello, a telefilm come Moonlighting, a fumetti come She-Hulk. A brillare non è l'originalità dell'idea ma come questa è applicata, senza timori reverenziali, allo scopo di divertire il lettore con ironia e autoironia.
Murphy ha una profonda conoscenza dei meccanismi narrativi dell'arte sequenziale, e un eleganza compositiva della tavola che ricorda i migliori esempi del genere. Nonché la capacità di padroneggiare stili diversi senza che appaia forzato, con piena consapevolezza degli stilemi di base.
Ne consegue una narrazione che coinvolge con tutta la personalità del suo autore, piena di riferimenti a tantissima cultura popolare che alla fine risultano più funzionali alla trama di quanto non si pensi.
Un titolo da leggere per tutti gli amanti dei fumetti ben scritti e ben disegnati.
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