Al giovabe Mike (Josh Hutcherson) le cose non vanno molto bene. Non riesce a tenersi un lavoro, che è indispensabile non solo per mantenersi, ma anche per riuscire a evitare che gli venga sottratta dalla malefica zia Jane (Mary Stuart Masterson) la custodia della sorellina Abby (Piper Rubio). I due fratelli infatti hanno perso i genitori dopo una tragedia familiare qualche anno prima.
Mike accetta quindi obtorto collo la proposta di Steve (Matthew Lillard), suo consigliere all'ufficio di collocamento, di lavorare come guardiano notturno in un locale ormai abbandonato, la pizzeria Freddy Fazbear, durante il quale si trova a sorvegliare i locali in disuso e gli inquietanti animatronic che tanto divertivano i bambini una volta, prima che eventi tragici portassero alla chiusura del locale.
Sarà aiutato nel scoprire gli inquietanti segreti del locale dalla poliziotta Vanessa (Elizabeth Lail), che con il locale ha un rapporto affettivo legato ai ricordi d'infanzia.
Una scoperta che si rivelerà presto una lotta per la sopravvivenza sua, della sua nuova amica e della sorellina, che sembra avere poteri che la mettono in connessione con le forze demoniache che muovono gli animatronic.
Five Nights at Freddy's cerca di trasformare il popolare videogioco survival horror, dalla meccanica statica che lo rende più simile a un puzzle game, in un film horror che aggiunga la dimensione del movimento, oltre che una storia di supporto. La regista Emma Tammi si avvale di una sceneggiatura alla quale ha voluto partecipare anche l'ideatore del gioco, Scott Cawthon, con lo scopo di trasformare il progetto in un nuovo potenziale franchise cinematografico per Blumhouse. S'intrecciano nella storia il percorso di redenzione e presa di consapevolezza di Mike, la genesi di un potenziale supercattivo da inserire nel pantheon horror nel quale fanno parte Jason Voorhees, Michael Myers, Freddy Kruger, tra gli altri.
La storia di Mike, è esile e prevedibile, ma regge alla prova di coerenza. Poco carismatico sembra essere invece proprio il cattivo della storia che scopriremo ovviamente nel finale, il burattinaio degli inquientanti animatronics, realizzati con accurata perizia fisica dalla Jim Henson's Creature Shop.
Il film abbraccia lo stilema di non avere vittime innocenti. A morire sotto i colpi dei pupazzi sono i cattivi o chi si comporta male con loro.
La storia poi non riesce totalmente a sottrarsi dalla staticità, con una prima mezz'ora in cui semplicemente non decolla. Il terzo atto trova finalmente il ritmo, ma le due ore complessive di durata complessiva sono più di quanto era necessario.
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