Una frattura spazio-temporale mette in collegamento tre eroine: Captain Marvel, ovvero Carol Danvers (Brie Larson), in perenne viaggio nello spazio; Miss Marvel, Kamala Khan (Iman Vellani), che ha assunto il suo nome di battaglia come protettrice di Jersey City per ammirazione verso Carol; Monica Rambeau (Teyonah Parris), capitana astronauta della S.A.B.E.R., una stazione orbitante adibita a studi scientifici e sorveglianza spaziale, legata alla "Zia Carol" da un affetto messo a dura prova dalla lunga assenza di quest'ultima.
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Le anomalie sono innescate dalla ricerca della condottiera Kree Dar-Benn (Zawe Ashton), che vuole restaturare l'Impero Kree e contemporaneamente attuare la sua vendetta nei confronti di Carol e dei nemici di sempre: gli Skrull.
Le tre eroine dovranno trovare il modo di sfruttare a loro vantaggio gli scambi che si verificano quando usano i poteri, aiutate in vari modi da Nick Fury (Samuel L. Jackson), la famiglia di Kamala e altri alleati nell'universo, come l'affascinante Principe Yan (Seo-Jun Park) del pianeta Aladna.

Il 33° film del Marvel Cinematic Universe riprende le fila delle vicende delle tre eroine, Carol Danvers, protagonista assoluta del film Captain Marvel e importante comprimaria in Avengers: Endgame, fa debuttare al cinema Kamala Khan e Monica Rambeu, apparse nella miniserie Disney+ Ms. Marvel e WandaVision, portando avanti gli archi narrativi di questi personaggi, in un film che, almeno fino alle due scene dopo i titoli, è autoconsistente nel mondo dei personaggi e godibile quasi a sé stante.

Sicuramente sarebbe meglio aver visto il primo film su Captain Marvel, per cogliere i riferimenti al passato di Carol Danvers, e la miniserie Ms. Marvel, in questo caso più che altro per divertirsi con la simpatia dei personaggi e la freschezza del suo mondo narrativo, per conoscere meglio le origini di un personaggio che sembra destinato a essere sempre più rilevante nei progetti futuri dei Marvel Studios. Per Monica Rambeau sono sufficienti i dettagli raccontati nel film, anche se accennano a eventi avvenuti in WandaVision, miniserie interessante da vedere, ma non totalmente necessaria per comprendere gli eventi di questo film.
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Immersa nella dimensione cosmica, The Marvels, diretto da Nia DaCosta, è la storia di una famiglia che si riunisce, di persone solitarie che imparano a diventare un gruppo, di ricerca spasmodica e ossessiva della vendetta, di espiazione e riscatto.
E di gatti, tanti gatti, anzi flerken come se piovesse.
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La storia alterna vari registri. Dalla tragedia alla commedia, con qualche caduta di tono imbarazzante, come il numero musicale disneyano, che fa il paio con l'imbarazzante Zeus di Thor: Love and Thunder, come momento più basso dell'intero MCU.
La sceneggiatura appare all'inizio confusionaria, estraniante, con passaggi che cercano di rendere il senso di confusione generato dallo scambi improvvisi tra i personaggi. Le parti che spiegano, o cercano di spiegare la meccanica spazio-temporale della vicenda, risultano abbastanza snelle, e complessivamente il film, nei soli 104' di cui si compone – un record in tempi di ipertrofia dei film di supereroi – scorre in modo gradevole.
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