Se la Disney nella propria storia ha avuto il pregio di raccontare favole indirizzate a un pubblico giovanissimo e capace di parlare anche agli adulti, il presupposto in Wish non viene rispettato appieno. Chris Buck e Fawn Veerasunthorn confezionano un film che procede spedito rispettando rigorosamente le tecniche narrative, con poche sbavature, mancando però l'obiettivo di risultare realmente originale a causa di un'overdose di Disneycazzole e di fornire una lettura su più livelli per tutte le età.

L'uscita di Wish arriva in concomitanza col centenario della fondazione dello studio di animazione e l'occasione è perfetta per celebrare l'evento storico. Questa volta non si tratta di una rielaborazione di una fiaba classica, bensì una storia basata sul potere dei desideri con personaggi creati ad hoc. Un'ottima trovata, in effetti. Il mondo Disney, infatti, ha abituato il proprio pubblico a sognare in grande, i suoi film hanno accompagnato l'infanzia di moltissime persone e i parchi a tema aiutano gli appassionati a immergersi nei mondi fantastici.

Wish.
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Ecco quindi che il regno di Rosas è come un mondo utopico, dove il Re Magnifico (Michele Riondino) con i propri poteri magici custodisce ed esaudisce i sogni degli abitanti che ritiene più meritevoli, donando a tutto il popolo pace e serenità. Ne è un esempio lampante la protagonista Asha (Gaia), solare, determinata e sprizzante di gioia, sempre pronta a mettere in canto le proprie emozioni, in un musical dai risvolti epici. Il sogno di Asha, infatti, è così potente che riesce a evocare una simpatica stella, fonte di siparietti molto spassosi, che con la sua magia e con il sostegno degli amici la aiuterà a liberare tutti i sogni non esauditi e a restituituirli ai legittimi proprietari, perché dietro l'idillio di un regno spensierato si nasconde l'ombra dell'oppressione.

Wish.
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Ricordando la storia Disney, arrancando per farne parte

L'intero film si presenta come un'entusiasmante celebrazione della storia Disney, arricchito da omaggi che, sebbene possano essere apprezzati senza compromettere lo sviluppo della trama, talvolta appaiono eccessivamente didascalici. Questa scelta, se da un lato agevola gli spettatori più distratti, dall'altro rischia di creare un effetto straniante. Molto graziosa la scena finale dopo i titoli di coda, che collega indirettamente un personaggio importante alla figura di Walt Disney, un vero sognatore e intrattenitore.

Wish.
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La tecnica di realizzazione in computer grafica simula le pennellate di un acquerello, ricordando vagamente lo stile artistico dei grandi classici, ma in più di un'occasione anche lo sguardo meno allenato noterà qualche forzatura. Gli effetti visivi della magia e l'ottima espressività dei personaggi bilanciano le mancanze, però, purtroppo, i tempi in cui Disney era artisticamente una spanna sopra a qualsiasi altro studio di animazione sono lontani come quelli che si sta impegnando a ricordare con tanto affetto.

Wish.
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Emozioni genuine e valori importanti

La colonna sonora musicalmente suscita le giuste emozioni e sorregge bene il ritmo della narrazione, tuttavia i testi, almeno nella versione italiana, non riescono a brillare allo stesso modo. La trama incentrata sul tema dei sogni emerge come una storia motivazionale, offrendo un messaggio che potrebbe essere particolarmente significativo per i bambini e ragazzi di oggi, che stanno crescendo disillusi e senza grandi ambizioni. La morale è che ogni individuo possiede potenzialità uniche da coltivare, ed è questo il valore intrinseco della pellicola. Per adattarsi alla sensibilità odierna, però, si discosta dagli archetipi classici e questo toglie sicuramente un bel po' di mordente alla trama, rendendo difficile empatizzare appieno con i personaggi.

Wish.
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Nonostante tutto, è Disney nel midollo

Ciò nonostante Wish è un film Disney in perfetta linea con il filone delle pellicole natalizie, ricche di canzoni e buoni propositi, capace di emozionare e divertire il giovane pubblico al quale è rivolto. L'umorismo non manca affatto e sebbene si abusi di alcune battute di bassa lega, alcune trovate magiche di Star e le buffe trovate della capretta Valentino (doppiata da Amadeus) sono davvero spassose.

Wish.
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Peccato che si perda in maniera quasi ossessiva a presentare continuamente rimandi alla Disney che fu, attraverso personaggi che assomigliano-ma-non-troppo a quelli dei grandi classici, un po' come i cosplayer nei parchi divertimento Disney, appunto, sacrificando uno sviluppo migliore dei protagonisti originali.

Sicuramente resta un appuntamento valido per tutta la famiglia, che verrà maggiormente apprezzato dai più piccoli, ma almeno ha il pregio di non essere eccessivamente lungo per il sollievo dei grandi.