Ninety-Nine Nights raccoglie i sogni di gloria Microsoft nel Sol Levante. Xbox non è infatti stata esattamente la console più venduta del Giappone e dintorni, ma con Xbox 360 il colosso di Redmond vuole tentare la rimonta.

La scalata in Estremo Oriente riparte proprio da titoli come Ninety-Nine Nights, produzione affidata ai talenti di Phantagram, la casa di Kingdom Under Fire, e Q Entertainment, software house dell’ex Sega Tetsuya Mizuguchi, autore di Rez, Lumines e Space Channel 5. In Giappone il videogioco dovrebbe arrivare entro la primavera dell’anno prossimo, pochi mesi dopo il lancio della console di nuova generazione di Bill Gates.

Ninety-Nine Nights è l’evoluzione campale degli hack’n’slash, dove si compiono stragi di nemici all’arma bianca. Nel videogame, basato su una versione potenziata del motore grafico di Kingdom Under Fire, si combattono centinaia se non migliaia di avversari contemporaneamente, tra seducenti coreografie di cappa e spada e fantasiose esplosioni magiche. Il colpo d’occhio offerto è simile a quello fissato da Peter Jackson nella scena iniziale del Signore degli anelli. Gli sviluppatori promettono di passare dai circa duecento guerrieri visualizzati simultaneamente in Kingdom Under Fire: Heroes per Xbox agli oltre mille del titolo per Xbox 360 curato da Mizuguchi, in cui si impersonano eroi capaci di spazzare via intere armate in un sol colpo, come Sauron nella battaglia del Monte Fato per il destino

della Terra di Mezzo.

Da Kingdom Under Fire, Ninety-Nine Nights sembra aver ereditato anche alcuni fondamenti delle dinamiche di gioco, che tenderebbero a sottolineare la centralità del personaggio controllato direttamente dal giocatore, senza al contempo svilire eccessivamente il ruolo dell’esercito. Si prefigura un ritorno dell’apprezzato connubio tra azione pura, strategia e tattica di cui Phantagram è stata fautrice su console, con il giocatore impegnato tanto a menar le mani, quanto a dirigere i suoi commilitoni, ma non nelle stesse proporzioni del passato, quando la perfetta gestione dei movimenti delle truppe sul campo era imprescindibile per la riuscita di qualsivoglia sortita. Per Ninety-Nine Nights, Mizuguchi ha scelto di spostare il baricentro sulla componente hack’n’slash, puntando a una maggiore fluidità degli scontri, ambientati in un nuovo universo fantasy, nel quale si consuma il conflitto tra esseri dalle fattezze umane e creature simili a goblin.

La vicenda verrà approfondita attraverso un mosaico di sette differenti prospettive, esposte per mezzo delle storie di altrettanti comandanti (cinque dei personaggi giocabili saranno umani, gli altri due no) delle fazioni in lotta, spicchi di una trama annunciata come complessivamente speculare e mossa attorno all’assurdità della guerra. Particolare attenzione è riservata alla direzione artistica, che sembra rileggere in più punti Tolkien con un filtro orientaleggiante e si caratterizzerà per la dinamica fusione audiovisiva delle battaglie con un’epica colonna sonora interattiva.